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Redazione

<font color='red'>Le virtù teologali: la Fede </font>

<i>di Luca Lucchini</i><br><br> <i>«Disse loro: “Voi chi dite che io sia?”. Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E Gesù: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli”» (Mt 16,15-17).</i> <br><br><br>Vorrei iniziare a parlare della prima delle virtù teologali, la Fede, partendo dalla domanda che Gesù rivolge agli apostoli perché è un quesito con il quale interpella anche ciascuno di noi. Di contro, implicitamente, vi è contenuto un interrogativo che dovrebbero porsi coloro che affermano di credere: «Per me chi è Gesù?». <br><br><br>È indiscutibile che la risposta di Pietro divenga l’espressione di fede più alta e precisa dell’intera narrazione evangelica. Per di più, nella sua replica, Gesù indica la natura divina, teologale appunto, della virtù della fede: non è la natura umana con la sua intelligenza che può offrire a Pietro, come a ciascuno di noi, la comprensione di un tale mistero ma, esclusivamente, essa proviene da Dio stesso che, attraverso il suo Spirito, si svela a noi proprio nel dono della fede. <br>Non vi è dubbio che la fede sia il dono più grande che Dio offre all’uomo che sinceramente è disposto a chiederlo e ad accoglierlo. <br>La fede è indispensabile per un impegnato e fecondo itinerario di crescita spirituale. È, infatti, illogico stimarci buoni cristiani se poi non crediamo con fiducia a quanto Dio, per mezzo del suo Spirito, ci rivela attraverso la sua Parola e il Magistero della Chiesa, unica testimone fedele e depositaria sicura di quanto Cristo ha insegnato e ha lasciato in eredità agli apostoli. <br><br><br>La nostra riflessione ci conduce a capire che è praticamente impossibile amare e tantomeno avere fede in chi non conosciamo. In tal senso non possiamo e non dobbiamo dimenticare mai che la vera fede è anche frutto di un'autentico incontro con la persona di Cristo. È proprio questo il caso in cui, attraverso la dottrina della Chiesa, noi possiamo avere un insegnamento che ci offre una conoscenza sempre più precisa e profonda di Gesù e del suo Vangelo. <br><br><br>Tutta la divina Scrittura ci parla di fede e, in particolare, la maggioranza degli ammaestramenti che dai Vangeli Gesù ci rivolge la vedono protagonista principale. <br>Cristo, a tal proposito, è esplicito. Egli subordina, infatti, ogni suo intervento miracoloso alla professione di fede. Assicura, appunto, che tutto quello che verrà chiesto pregando attraverso questa virtù lo conseguiremo: <i>«E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete» (Mt 21,22). </i> <br>Pure la certezza dell’ottenimento della grazia richiesta, il Signore, la assoggetta e proporziona alla fede espressa: <i>«Va', e sia fatto secondo la tua fede» (Mt 8,13 e cf Mt 9,29). </i> <br>Da questa parola evangelica possiamo realmente renderci conto come la virtù della fede non sia altro che la certezza e l’adesione incondizionata a quanto Dio ci ha rivelato e a quanto la Chiesa ci propone a credere. <br><br><br>È proprio per questo che i santi, i veri eroi della storia, li ricordiamo come «uomini di fede». Essi, in tutta la loro vita, hanno dimostrato questa virtù attraverso un’illimitata fiducia in Dio perfino nelle più gravi difficoltà. <br>È l'esempio del nostro Francesco. Dal momento della conversione fino alla morte ha vissuto in assoluta fede e integrale adesione a Cristo insieme ad una completa fedeltà alla Chiesa. Egli ha testimoniato e esortato sia con le parole che con le opere come solo vivendo nella vera fede possiamo essere salvati. <br>Osserviamo il carattere universale che volutamente imprime all'esortazione contenuta nella <i>«Preghiera e rendimento di grazie»</i> della cosiddetta <i>«Regola non bollata»</i>, presentata al Capitolo del 1221: <br>«E tutti coloro che vogliono servire al Signore Iddio nella santa Chiesa cattolica e apostolica, e tutti i seguenti ordini: sacerdoti, diaconi, suddiaconi,accoliti, esorcisti, lettori, ostiari, e tutti i chierici, e tutti i religiosi e le religiose, tutti i conversi e i fanciulli, i poveri e i miseri, i re e i principi, i lavoratori e i contadini, i servi e i padroni, tutte le vergini e le continenti e le maritate, i laici, uomini e donne, tutti i bambini, gli adolescenti, i giovani e i vecchi, i sani e gli ammalati, tutti i piccoli e i grandi e <i>tutti i popoli, genti, razze e lingue, </i> tutte le nazioni e tutti gli uomini di ogni parte della terra, che sono e saranno, noi tutti frati minori, <i>servi inutili, </i> <b>umilmente preghiamo e supplichiamo perché perseveriamo nella vera fede e nella penitenza, poiché nessuno può salvarsi in altro modo» </b> (F.F. n.68). <br><br><br><b>Luca Lucchini <br> segue... <br><br><br>Per maggiori approfondimenti sull'argomento vi segnaliamo la trasmissione di Luca Lucchini dal titolo «In Cristo e nella Chiesa: la vita del cristiano» in onda il secondo martedì di ogni mese alle ore 11 sulle frequenze radiofoniche FM di RADIO MATER oppure in diretta alla stessa ora sul sito: www.radiomater.org </b>

Commenti dei lettori

10-10-2012 10:36:19
Elisa
La vita di tutti i giorni mi presenta croci umanamente insostenibili. Il peso intorpidisce la mente, i giudizi degli uomini si fanno sempre più severi e mettono alla prova la pazienza, la carità e, dopo la stanchezza mentale, arriva la stanchezza fisica. Tutto sembra insopportabile, interminabile, irrisolvibile ma, grazie Signore, per il dono della fede. Solo nella fede c'è speranza e comprendo che il dolore arriva perchè io non dimentichi (con il mio orgoglio) che sono serva inutile e posso trarre forza solo da Lui. Elisa serva inutile (Brescia)
04-10-2012 10:51:09
Ho letto piacevolmente e con intensa attenzione quanto egregiamente scritto dal SI Luca sulla fede! Mi ha risvegliato e ricordato che se voglio essere realmente fedele a Gesù, se voglio definirmi un vero credente in Dio, devo seguire gli insegnamenti della Santa Chiesa e, prima ancora, avere un'anima simile a quella dei più poveri, dei più semplici... prendendo ad esempio San Francesco d'Assisi e di tanti altri Santi. SI Romilio

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