L'impegno di Sant'Egidio a Cuba a 5 anni dal viaggio del Papa
Coronavirus, difficoltà a reperire cibo e beni di prima necessità sono le urgenze; cresce il volontariato tra i giovani
di Vatican NewsCinque anni fa si concludeva il viaggio apostolico di Papa Francesco a Cuba e negli Stati Uniti. Oggi l’isola caraibica raccoglie i frutti della permanenza del Pontefice in particolare tra i giovani. A sottolinearlo è Rolando Garrido, responsabile della Comunità di Sant'Egidio a Cuba. “Molte strade - afferma - sono state aperte. Francesco è attraente, non solo per il mondo cattolico ma in particolare per il mondo laico. Penso, ad esempio, alla chiamata che ha fatto ai giovani: vivere l'amicizia sociale, cioè collaborare tutti alla costruzione della società, nonostante le differenze di pensiero e di credo”. Da qui l’impegno della Comunità ad aprire spazi di dialogo e incontro con i ragazzi grazie anche alle aperture nate in seguito alla visita di Giovanni Paolo II.
Rolando Garrido si sofferma anche sull’attualità e sull’emergenza coronavirus che sta riprendendo a Cuba. Al momento sono oltre cinquemila le persone contagiate. Le misure prese per arginare la pandemia hanno, secondo il responsabile di Sant’Egidio, posto una domanda importante per la Chiesa e sull’essere comunità in un momento di emergenza. “Per la prima volta a Cuba, la messa domenicale - spiega - è stata trasmessa dalla televisione nazionale e sono state aperte le stazioni radio. Anche internet ha giocato un ruolo decisivo, aprendo strade non molto utilizzate e valorizzate per l'evangelizzazione”.
Secondo Garrido, a Cuba la vera emergenza è “l'accesso al cibo e ai beni di prima necessità, compresi i prodotti per l'igiene”. Durante tutta l'epidemia, spiega, ogni settimana la Comunità di Sant’Egidio ha distribuito più di mille pasti agli anziani soli e ai senzatetto de L'Avana, Holguin e Santiago de Cuba. “Sono state distribuite mascherine, materiale igienico, la necessità di protezione è stata spiegata ai più poveri. Siamo stati l'unico spazio aperto per loro. Una grande novità è che, anche se può sembrare contraddittorio, in questo tempo ci sono molti che sono venuti per aiutare e servire i poveri. Il numero di volontari è cresciuto. Abbiamo incontrato tante persone con il desiderio di aiutare, con la sete di solidarietà e con la speranza di un tempo migliore, più umano e pacifico”.
Ascolta la testimonianza di Rolando Garrido
Vatican News
Commenti dei lettori
NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO
Lascia tu il primo commento
Lascia il tuo commento
la cripta
di San Francesco
Rivista
San Francesco