Sergio Zavoli: vivere fraternamente, vivere nella vita altrui
Le parole che ci ha lasciato per la Carta di Assisi: rispettare parole nostre e altrui
di RedazioneCi ha lasciato Sergio Zavoli. Il giornalista, scrittore e politico si è spento a Roma all'età di 96 anni. Lo ricordiamo pubblicando le parole che ha scritto come introduzione alla Carta di Assisi, che promuove lo spirito di pace e fratellanza attraverso la comunicazione.
Ho spesso riflettuto sulle parole che papa Francesco ha pronunciato in uno dei luoghi delle speranze finite dentro il mare, dove si è svuotata la “grazia del pianto” a cagione di una modernità straordinariamente complessa, indotta da una spesso malintesa filosofia del “bene di viver bene” a tradire il segno e il senso della Parola.
Rivolto a noi, “navigatori disorientati”, Francesco ha detto: «Dov’è il sangue di tuo fratello che grida fino a me? Tanti di noi, mi includo anch’io, non siamo più capaci neppure di custodirci l’un l’altro!». Francesco non sta demolendo con i suoi gesti l’autorevolezza petrina, ma demitizzando il devozionismo egoistico e inerte in favore del servizio e della misericordia: perché gli ultimi non rimangano lo stigma della separatezza.
Ciò che lacera gli uomini e la loro relazione è spesso l’idea che la nostra vita dimori in un arcipelago di innumerabili isole, in ciascuna delle quali c’è uno di noi che vede l’umanità nella propria ombra, fidandosi di essa soltanto, e pronto a cogliere in quella altrui qualcosa di sospetto, persino di ostile, da dover controllare e persino colpire.
Il mio mestiere non può aggiungersi altro compito che quello di rispettare le parole, nostre e altrui, come la vigna e il grano, il vino e il pane ricevuti in dono dall’ultima cena, la mensa infinitamente più povera e più ricca d’ogni tempo vissuto finora sulla Terra. E allora vivo, fraternamente, dentro la vita altrui. E anche se non ne comprendo il senso, l’anima, le forme, mi sforzo di conoscerla con gli attrezzi che il mio lavoro mi ha dato: le parole, strumenti di pace e di misericordia, antidoti all’ostilità tra le persone.
Redazione
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