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Dopo due anni, ritorna la festa di Santa Rita

Si ritorna a gioire a Cascia

di Antonio Tarallo

Era attesa da tempo e da molti. Si sa bene: Santa Rita è una delle aureole più conosciute del mondo, e il ritornare - in presenza - a festeggiarla è un segno di speranza e di luce, specialmente in questo momento storico così particolare dove l’amore sembra, davvero, essere messo da parte; dove le tenebre vorrebbero soffocare la luce. Invece, la festa di Santa Rita, tenutasi a Cascia, ci ha fornito un quadro diverso: i colori del cielo, terso, blu topazio; i molteplici colori delle persone; i canti e le grida di festa hanno dipinto un affresco che ha dato un messaggio chiaro: la fede, la speranza e la carità sono sempre attuali e con la loro forza del bene non si piegano a nessuna “notte oscura”.

Le parole di Suor Maria Rosa Bernardinis, Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, parlano chiaro: “Questo 22 maggio è stato davvero un dono di Dio, perché ci ha mostrato con la forza della gioia e della ritrovata unione di milioni di persone che la ricchezza di questo giorno siamo noi, che lo rendiamo vivo. Perciò la festa non finisce qui e oggi, ma cammina nel domani e ovunque attraverso ciascuno di noi: ci chiama ad agire per far fruttare ciò che abbiamo ricevuto dalle mani di Santa Rita e a costruire insieme una società fraterna, giusta e solidale”.

Ritornare in presenza è stata un’emozione che tutti i fedeli ricorderanno per sempre. Stringersi attorno alle sue immancabili rose ha profumo di speranza. E per chi non si trovava in quella piazza di festa è stato possibile comunque parteciparvi grazie ai mezzi di comunicazione a un sito realizzato ad hoc, CLICCA QUI, dove tutti potranno rivivere la festa anche nei prossimi giorni.

La Messa Solenne Pontificale della Festa di Santa Rita è stata presieduta dal Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin, che nella sua omelia ha detto: “Siamo davvero in tanti oggi a rendere omaggio a Santa Rita per deporre nelle ‘sue mani’ il proposito di imitarne le virtù, in particolar modo quelle del perdono, della pace, della carità e della sofferenza”. E ha continuato: “All’intercessione di questa umile donna di Roccaporena - ha continuato - affido le tante intenzioni del Santo Padre Francesco, che non cessa di far sentire quotidianamente la sua voce affinché si spezzi quanto prima l’inutile spirale di morte in Ucraina. In questa terra di fede e di pace, qual è l’Umbria, auspico che siano ripresi presto i negoziati e si possa giungere finalmente alla tanto desiderata pace. La violenza, ci ricorda la vicenda di questa donna di fede, non risolve mai i conflitti, ma soltanto ne accresce le drammatiche conseguenze”.

Santa Rita però non è sinonimo solamente di “preghiera” e “grazie impossibili”. C’è anche la parola “carità” che nei festeggiamenti di ieri ha risuonato forte nella sua bellezza e semplicità. Infatti, chiunque si sia collegato al sito ufficiale dei festeggiamenti ha avuto la possibilità di aiutare concretamente la realizzazione del nuovo progetto che la Fondazione Santa Rita onlus sta portando avanti, “La casa di Santa Rita”.

Dopo aver riconvertito - nel 2018 - un edificio del monastero in struttura ospedaliera e permesso all’Ospedale di Cascia di riprendere la sua attività dallo stop forzato dal sisma che nel 2016 aveva colpito l’Umbria, il nuovo progetto “La Casa di Santa Rita” nasce per accogliere gratuitamente le famiglie che non possono pagare un affitto o un albergo, e garantire la loro presenza ai malati, che spesso arrivano da altre regioni d’Italia. In concreto, si tratta di un appartamento di 240 metri quadri al secondo piano dell’ospedale di Cascia, polo specialistico di riabilitazione d’eccellenza nazionale, dove sono ricoverati pazienti con malattie neurodegenerative, ortopediche e reumatiche.

Ma non si festeggia la santa umbra solo il 22 di maggio perché essere vicino ai santi è opera quotidiana: così, chiunque voglia partecipare al progetto di carità della Casa di Santa Rita può donare grazie al sito della fondazione a lei intitolata: la carità vive ogni giorno e dona un sorriso e una speranza a chi ha bisogno. È questa la sua forza, la forza di Santa Rita da Cascia.


Antonio Tarallo

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