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La devozione mariana in Ratzinger e Bergoglio

di Mario Scelzo
Credit Foto - Ansa - Vincenzo Tersigni

Nel precedente articolo (leggi qui) ho ripercorso le fasi storiche che, a partire dal Medioevo, hanno portato alla identificazione di Maggio come Mese Mariano, ed ho successivamente raccontato la devozione mariana di Karol Wojtyla (si pensi solo alla vicenda dell’attentato ed al legame con la Madonna di Fatima). Oggi vorrei approfondire la devozione mariana del Papa Emerito e di Papa Francesco.



Joseph Ratzinger prima di divenire Pontefice è stato un importante ed affermato teologo, nonché per lunghi anni il Prefetto della Congregazione per la dottrina per la fede. Sottolineo questo aspetto per marcare una differenza con il suo predecessore ed il suo successore al soglio pontificio, ovvero la devozione mariana di Benedetto XVI viene espressa non tanto da segni o simboli, ma da una ricchissima e profonda produzione teologica dedicata alla Madre di Dio.




Tra i testi più noti, citiamo:

·  le tre conferenze a Puchberg risalenti al 1975 raccolte nel celebre volume “La Figlia di Sion. La devozione a Maria nella Chiesa”.

·  L’introduzione all’Enciclica Redemptoris Mater, pubblicata nel 1987.

·  L’omelia funebre per Giovanni Paolo II.



Trovo molto toccante e poetico un passaggio di tale omelia, nella quale Ratzinger lega la vita di Karol Wojtyla alla Madre di Dio ed alla Divina Misericordia: Il Santo Padre ha trovato il riflesso più puro della misericordia di Dio nella Madre di Dio. Lui, che aveva perso in tenera età la mamma, tanto più ha amato la Madre divina. Ha sentito le parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui personalmente: "Ecco tua madre!". Ed ha fatto come il discepolo prediletto: l’ha accolta nell’intimo del suo essere (eis ta idia: Gv 19, 27) – Totus tuus. E dalla madre ha imparato a conformarsi a Cristo.



Divenuto Pontefice, è molto nota una riflessione di Papa Benedetto XVI sul Magnificat, tenuta nella udienza generale del 15 Febbraio 2016. Ne cito alcuni estratti:



…Raccogliamo, allora, l'invito che nel suo commento al testo del Magnificat ci rivolge sant'Ambrogio, dice il grande Dottore della Chiesa: "Sia in ciascuno l'anima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio; se, secondo la carne, una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo; ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio... L'anima di Maria magnifica il Signore, e il suo spirito esulta in Dio, perché, consacrata con l'anima e con lo spirito al Padre e al Figlio, essa adora con devoto affetto un solo Dio, dal quale tutto proviene, e un solo Signore, in virtù del quale esistono tutte le cose" (Esposizione del Vangelo secondo Luca, 2, 26-27: SAEMO, XI, Milano-Roma 1978, p. 169).



In questo meraviglioso commento del Magnificat di sant'Ambrogio mi tocca sempre particolarmente la parola sorprendente: "Se, secondo la carne, una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo; ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio". Così il santo Dottore, interpretando le parole della Madonna stessa, ci invita a far sì che nella nostra anima e nella nostra vita il Signore trovi una dimora. Non dobbiamo solo portarlo nel cuore, ma dobbiamo portarlo al mondo, cosicché anche noi possiamo generare Cristo per i nostri tempi. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a magnificarlo con lo spirito e l'anima di Maria e a portare di nuovo Cristo al nostro mondo.



Dal teologo passiamo ora al pastore del gregge, ci concentriamo sulla devozione mariana di Papa Francesco, espressa molto chiaramente da segni, incontri, simboli, frequentazioni. Già nel suo primo saluto da Papa, dopo il celebre “fratelli e sorelle buonasera”, possiamo ascoltare la frase “domani voglio andare a pregare la Madonna perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo.”

Mantenendo fede alla sua promessa, il 14 Marzo 2013, all’indomani della sua elezione, Papa Francesco si reca in visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per pregare davanti all’icona di Maria Salus Populi Romani nella stessa chiesa custodita.

A partire da quel giorno, Bergoglio prende la consuetudine di recarsi a Santa Maria Maggiore alla vigilia ed al rientro di ogni viaggio apostolico, affidando alla Madonna la buona riuscita di ogni suo pellegrinaggio.



La devozione mariana è presente anche nel suo stemma papale “Miserando Atque Eligendo”. Tra le immagini è presente una stella, che secondo la tradizione araldica simboleggia la Vergine Maria. La devozione di Bergoglio per la Vergine ha origini antiche, infatti fin da giovane sacerdote Francesco ha sempre celebrato i riti legati alle feste mariane, ed una di queste va sicuramente ricordata: la festa di Maria Ausiliatrice, del 24 maggio, a Flores, il quartiere di Buenos Aires dove hanno sempre vissuto la sua famiglia.  



Divenuto cardinale e arcivescovo della capitale argentina, Bergoglio ha poi presieduto ogni 8 maggio le celebrazioni di Nostra Signora di Lujàn, la Madonna più amata in Argentina. Durante il suo episcopato, si è recato tante volte insieme ai pellegrini a piedi al Santuario Mariano non distante da Buenos Aires. Trascorreva il tempo del pellegrinaggio a confessare e recitare il Santo Rosario. Mischiandosi tra la gente, come un semplice ed umile sacerdote.



Nel suo primo viaggio apostolico da Pontefice, Bergoglio si è recato in Brasile per celebrare la 28° giornata mondiale della gioventù. Prima del memorabile incontro con i giovani però il Papa si è recato (per la prima volta da Papa ma non in assoluto) presso il Santuario di Nostra Signora di Aparecida (Patrona del Brasile), ovvero il più grande santuario mariano del mondo.



Rileggiamo il suo saluto: “Venerati fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio, Cari fratelli e sorelle! Quanta gioia mi dà venire alla casa della Madre di ogni brasiliano, il Santuario di Nostra Signora di Aparecida! Il giorno dopo la mia elezione a Vescovo di Roma ho visitato la Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, per affidare alla Madonna il mio ministero di Successore di Pietro. Oggi ho voluto venire qui per chiedere a Maria nostra Madre il buon esito della Giornata Mondiale della Gioventù e mettere ai suoi piedi la vita del popolo latinoamericano.”



Sempre ad Aparecida, il Papa ha affermato: “La Chiesa, quando cerca Cristo bussa sempre alla casa della Madre e chiede: “Mostraci Gesù”. E’ da Lei che si impara il vero discepolato. Ed ecco perché la Chiesa va in missione sempre sulla scia di Maria… siamo venuti a bussare alla porta della casa di Maria. Lei ci ha aperto, ci ha fatto entrare e ci mostra suo Figlio. Ora Lei ci chiede: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2, 5). Sì, Madre nostra, noi ci impegniamo a fare quello che Gesù ci dirà! E lo faremo con speranza, fiduciosi nelle sorprese di Dio e pieni di gioia. Così sia.”

Buon mese mariano



Mario Scelzo

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