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Padova, festa speciale per Sant'Antonio

di Padre Egidio Canil
Credit Foto - Archivio Ansa 2010 - ANDREA MEROLA / POOL

Sant’Antonio, a Padova, viene comunemente chiamato “il Santo”. Nel mondo invece viene ricordato come il “santo dei miracoli”. Uno di questi miracoli si è compiuto al momento della apertura della sua tomba, dopo 32 dalla morte. Correva l’anno 1263. In quell’anno erano stati ultimati i lavori della sontuosa Basilica che i padovani gli avevano dedicato. In occasione della traslazione venne eseguita la ricognizione dei suoi resti mortali. A presiedere il solenne rito era stato invitato San Bonaventura da Bagnoregio, allora ministro generale dell’Ordine francescano.


Aperta la cassa apparve un prodigio mai visto prima. Tra i resti decomposti, come tutti i comuni mortali, apparve “fresca, rosea, integra” la sua lingua incorrotta. Dio aveva premiato questo grande evangelizzatore con il lasciargli incorrotto l’organo della parola.



Di fronte a tale miracolo San Bonaventura, prendendo fra le mani la lingua del Santo, proruppe in un canto di gioia, esclamando: “O lingua benedetta, che tanto hai benedetto il Signore e l’hai fatto benedire da molti, ora si vede chiaramente quanta grazia hai trovato presso Dio!”.



Per chi viene in visita alla Basilica, nella splendida cappella che raccoglie i doni e le Reliquie più significative, ancora oggi può ammirare, custodita in un prezioso reliquiario, la lingua intera del Santo.



Nei secoli, tale prodigio, viene ricordato mediante una festa liturgica che si celebra il giorno 18 di febbraio di ogni anno. Una festa che possiamo definire “invernale” del Santo, in quanto la festa più nota è quella celebrata il 13 giugno, giorno anniversario della morte, avvenuta nel 1231.



La Festa di febbraio, detta volgarmente “Festa della Lingua” vede la partecipazione del Legato Pontificio, delle Autorità cittadine, di numerosi devoti e pellegrini.

In quel giorno la Basilica di Padova risuona di canti e di riti solenni, di celebrazioni e di una speciale processione animata dagli Iscritti alla Pia Unione dei Macellai di Padova.



Tutto per ricordare quel prodigio che perdura nei secoli. Miracolo con cui Dio ha voluto premiare il suo servo Antonio, riconosciuto quale più grande evangelizzatore del Medioevo. E quando, nel 1946, la Chiesa lo ha insignito del titolo di “Dottore della Chiesa”, papa Pio XII lo ha proclamato “Dottore evangelico”. Infatti il simbolo più antico abbinato alla sua immagine è da sempre il libro dei Vangeli che il Santo tiene fra le sue mani. Una Festa quindi per ricordare la caratteristica principale della santità e della missione compiuta in vita dal Santo di Padova.



Padre Egidio Canil

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