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Santa Rita da Cascia, le donne e la santità

Le apostole di Cristo 

di Antonio Tarallo

Rita, Chiara, Francesca Romana, Caterina: donne forti nella fede e nella vita. La santità, molto spesso, è femminile; porta l’aureola color rosa sopra il capo. C’è un punto in comune per tutte queste magnifiche figure della Chiesa: la determinazione. E si sa, questa speciale dote è del tutto femminile; le donne che con la loro caparbietà e perseveranza hanno fatto grande la Chiesa non sono poche. Oggi si celebra una di queste figure: Santa Rita da Cascia, modello di sposa e madre, modello per le religiose.

In lei, si concentrano questi due modelli: prima, sposa del marito Paolo di Ferdinando di Mancino; poi madre di due figli; successivamente - dopo la morte dei tre - religiosa agostiniana. Il filo conduttore del tutto, la fede incrollabile in Dio. E di fede incrollabile si tratta anche per Santa Chiara d’Assisi, come sappiamo bene; così per le altre donne citate: addirittura troviamo una Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa. Le sue lettere ai governanti e ai pontefici sono una testimonianza di quanto fuoco avesse Caterina nel suo animo, per infiammare il mondo di amore per Dio.

Santa Rita da Cascia ci ricorda questo importante capitolo tutto al femminile della Chiesa; ed è bene soffermarci sopra ciò non tanto per guardare a una storia granitica (ferma lì nei libri e nelle pagine di lettura), ma per cercare di comprendere il nostro recentissimo passato e magari il presente; e i giorni che verranno.

Le sante dell’altro ieri? Le donne che hanno contribuito con la loro testimonianza a essere apostole di Cristo? I nomi anche nel recente nostro passato non sono pochi: a cominciare dalla francescana Chiara Corbello Petrillo, sposa e madre; poi Chiara Luce Badano, una luce nel buio; Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari. E l’elenco potrebbe ancora continuare.

Donna, “una stampella d’oro/ per arrivare al cielo/ le donne inseguono l’amore”. Così scriveva la poetessa milanese Alda Merini nella sua poesia “Il regno delle donne”. Questi versi - soprattutto in quel verbo “arrivare” al Cielo - ben si addicono a questa molteplice schiera di sante: hanno guardato al Cielo e ci hanno indicato le strade per arrivarci.

Santa Rita così ha fatto e continua a farlo oggi, come ieri. Nella tradizionale benedizione delle rose, rito irrinunciabile per questo giorno di festa, non c’è solamente un rituale appunto; c’è ben altro: in quel profumo che si sparge nelle strade non solo di Cascia, c’è il profumo della santità. Una santità tutta al femminile che guarda alle migliaia di donne che nel nostro oggi vivono: sono madri e spose; sono donne che lavorano per condurre avanti una famiglia; sono religiose che nella preghiera claustrale o nel mondo, accompagnano la Chiesa nel cammino verso la santità universale. Ecco, allora, le donne “stampelle d’oro”.


Antonio Tarallo

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