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Carlo Balić, discepolo di San Francesco e della Vergine

L’ordine francescano e le sue affascinanti figure

di Antonio Tarallo

L’ordine francescano, un prezioso prisma, un diamante dalle mille sfaccettature, tutte luminose, tutte da scoprire e riscoprire per approfondire il passato e per comprendere il presente. Sono volti che hanno scritto pagine indelebili nella storia dell’ordine. “San Francesco patrono d’Italia” vuole proporre ai suoi lettori un viaggio alla scoperta di queste biografie - non sempre molto popolari, non sempre conosciute a dispetto di altre ben più note - che rappresentano importanti capitoli del grande libro della storia dell’ordine fondato dal Padre Serafico: sono donne e uomini che hanno fatto della propria esistenza - in diversi modi, con i loro diversi carismi - una missione-donazione continua per il Signore e per i fratelli.

Roma, Pontificia Università “Antonianum”, 27 luglio 1946. Una data importante per l’ateneo romano e per la mariologia tutta: il definitorio generale dei frati minori istituisce una “Commissione mariana francescana”, la “Commissio marialis franciscana”, così era denominata l’istituzione accademica che aveva come fine quello di organizzare e dirigere tutto quanto si sarebbe fatto nell’ordine religioso per esaltare e far conoscere scientificamente le prerogative della Vergine Maria. Saranno queste le prime pagine della futura Pontificia Academia Mariana Internationalis (Pami) che, ufficialmente, nascerà qualche anno dopo, l’8 dicembre 1959: papa Giovanni XXIII, con il motu proprio “Maiora in dies”, conferirà all’accademia il titolo di “Pontificia”, dando così riconoscimento ufficiale alle attività dell’istituzione di studio sulla Vergine Maria. A questa commissione fu raccomandato, in special modo, di preparare il primo centenario della proclamazione del dogma dell’Immacolata e di favorire gli studi per la successiva definizione dell’assunzione della Vergine. Ma dietro a questo importante progetto vi era un nome, una personalità, un insigne studioso e teologo francescano: è Carlo Balić. Ma chi era padre Carlo Balić? In un’umile famiglia di contadini, il 6 dicembre 1899, nel villaggio di Katuni, paese della Croazia, nasce Carlo Balić; al fonte battesimale, gli verrà dato il nome di “Lovre”, Lorenzo. Viene - fin da piccolo - educato alla fede, tanto da essere ammesso alla prima Comunione e alla Cresima a soli sette anni: segni e semi di una chiara vocazione al servizio di Dio. Tredicenne, entrò nel Seminario minore dei Frati Minori a Sinj: qui, rimase per cinque anni, formandosi alla sequela di San Francesco. Scoppia, poi, la prima guerra mondiale; e invece di prestare servizio militare, verrà mandato dai suoi superiori a Visovac: inizia per lui il periodo del noviziato. E’ alla festa della Candelora, della Presentazione di Gesù al Tempio - il 2 febbraio 1917 - che Carlo entra nell'ordine dei Frati Minori. Inizia l’incontro - sempre più approfondito - con la spiritualità francescana e mariana. Balić si contraddistingue subito per la sua mente brillante, arguta; frate Carlo, dalla personalità forte, ricca di carismi: un uomo “venuto dal Signore”. I suoi studi universitari all'Università Cattolica di Lovanio sono incentrati - soprattutto - su uno dei più importanti teologici della Vergine Maria, Duns Scoto. La sua preparazione filosofica e teologica lo porterà ad essere nominato professore all'istituto filosofico-teologico di Makarska dove insegnerà - per sei anni - teologia morale e pastorale. Ed è proprio di quegli anni la fondazione di una collana di studi Mariani, la “Bibliotecha mariana medii aevi”.

Anno 1933, un anno importante per Balić: segna il suo arrivo presso il Collegio internazionale Sant'Antonio, l’Antonianum. Da questo momento in poi, per saranno gli anni della sua permanenza romana ad essere i più significativi non solo per la biografia personale di Balić, ma per l’intera attività accademica dell’ “Antonianum”. La sua multiforme attività nell’istituzione romana, lo vedrà - infatti - impegnato non solo come professore, ma anche come studioso, editore, consigliere di facoltà, e - soprattutto - organizzatore di istituzioni accademiche importanti: ricoprirà i ruoli di Rettore Magnifico del Pontificio Ateneo Antonianum; Presidente della Commissione per l'edizione critica delle opere di Duns Scoto; fondatore e Presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis che - con il suo prezioso contributo - diverrà l’istituzione internazionale ufficiale per gli studi teologici sulla Vergine Maria.

Profonda spiritualità coniugata a una mente brillante; capacità organizzativa ed editoriale; uomo che ha camminato - in umiltà e con profonda dedizione - sui passi della Vergine; Carlo Balić rappresenta per la storia del pensiero teologico del Novecento - francescano e non solo - una delle più eminenti figure a cui guardare con ammirazione. Approfondire il suo grande e importante operato svolto nell’ordine religioso di San Francesco vuol dire entrare in una delle più belle pagine della storia francescana.


Antonio Tarallo

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