Coronavirus, i frati aprono le porte a senza fissa dimora e medici

Solidarietà francescana ai tempi del coronavirus. I frati guardano agli ultimi, a coloro che sono in difficoltà, a chi è in prima linea contro la diffusione della pandemia. Uno sguardo spesso silenzioso, e che vi raccontiamo in queste due esperienze.

GLI "ULTIMI" A SACROFANO
Un’emergenza in questi giorni difficili è senz’altro rappresentata dalla situazione dei senza fissa dimora che già in tempi normali vivono in condizioni critiche. A Sacrofano, alle porte di Roma, una casa per ritiri spirituali, riporta Cei News, diventa alloggio per 90 persone grazie alla disponibilità h24 di cinque frati francescani. 




GLI OPERATORI SANITARI A BORGO SAN LORENZO
In Toscana, invece, la Fraternità Francescana OFS di San Carlo che gestisce la "Casa don Tonino Bello", in prossimità del convento dei Frati Cappuccini di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, mette a disposizione questa struttura per il personale sanitario e ausiliario coinvolto nella battaglia contro il COVID19. Medici, infermieri, personale ausiliario, scrive www.okmugello.it, potranno essere ospitati per il tempo necessario in questa bella struttura a due passi da Borgo San Lorenzo. Per chi è interessato può rivolgersi alla Protezione Civile Mugello oppure chiamare il numero 320/0449114.

In molti casi l'anzianità dei frati nei conventi non consente agli stessi di promuovere, in questo periodo, iniziative di carità. Basti pensare al difficile momento che attraversano i frati del Veneto o quelli del Trentino, dove le comunità sono quasi interamente in quarantena e persino decimate dalla perdita di diversi confratelli.

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Gelsomino Del Guercio

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