DEVOZIONE MARIANA, IL LEGAME TRA GIOVANNI PAOLO II E LA MADONNA
Tanti sono i segni, i simboli, della presenza mariana nella vita del Papa polacco
di Mario Scelzo
Maggio è tradizionalmente il mese dedicato alla Madonna. Alla base della particolare attenzione mariana di questi giorni, l’intreccio virtuoso tra la natura, che si colora e profuma di fiori, e la devozione popolare. In particolare la storia ci porta al Medio Evo, ai filosofi di Chartres nel 1100 e ancora di più al XIII secolo, quando Alfonso X detto il saggio, re di Castiglia e Leon, in "Las Cantigas de Santa Maria" celebrava Maria come: “Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli via …”.
Le prime pratiche devozionali, legate in qualche modo al mese di maggio risalgono al XVI secolo. In particolare a Roma san Filippo Neri, insegnava ai suoi giovani a circondare di fiori l’immagine della Madre, a cantare le sue lodi, a offrire atti di mortificazione in suo onore. Potrei continuare citando il padre gesuita Annibale Dionisi, San Giovanni Bosco, Grignon de Montfort (autore nel 1712 del Trattato della devozione alla Santa Vergine) , cito rapidissimamente la proclamazione del dogma della Immacolata Concezione (Pio IX, l’8/12/1854) e l’enciclica Mense Maio, datata 29 aprile 1965, nella quale Paolo VI indica maggio come “il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione”.
Vorrei soffermare brevemente la mia attenzione sulla devozione mariana degli ultimi tre Pontefici, ovvero Karol Wojtyla, Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio.
Quasi impossibile sintetizzare il profondo legame tra Giovanni Paolo II e la Madonna, tanti sono i segni, i simboli, oserei dire la presenza mariana nella vita del Papa polacco. Come è noto, il motto apostolico da lui scelto recita “Totus Tuus”, che significa “Tutto tuo”ed esprime la sua forte devozione mariana nonché la venerazione per San Luigi Maria Grifnion de Monfort, autore del già citato Trattato della vera devozione alla Santa Vergine.
Come ogni polacco, Wojtyla era devoto alla Madonna Nera di Czestochowa, tra le numerose visite da lui effettuate spicca quella del 4 Giugno 1979, nel corso del suo primo viaggio in Polonia. Sostanzialmente alla Madonna Nera Giovanni Paolo II affida le sorti del suo pontificato:
“Cari Connazionali, venerabili e dilettissimi Fratelli nell’Episcopato, Pastori della Chiesa in Polonia, Illustrissimi Ospiti e Voi fedeli tutti, permettete che, come Successore di San Pietro, oggi qui presente con voi, affidi tutta la Chiesa alla Madre di Cristo, con la stessa fede viva, con la stessa eroica speranza, con cui lo abbiamo fatto nel giorno memorabile del 3 maggio del millennio polacco.
Permettete che io porti qui, come ho fatto tempo fa nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore, e poi in Messico nel Santuario di Guadalupe, i misteri dei cuori, i dolori e le sofferenze, e infine le speranze e le attese di questo ultimo scorcio del XX secolo dell’era cristiana. Permettete che affidi tutto ciò a Maria. Permettete che glielo affidi in modo nuovo e solenne. Sono uomo di grande fiducia. Ho imparato ad esserlo qui.”
Non si può parlare della devozione mariana di Giovanni Paolo II senza menzionare l’attentato da lui subito ed il legame con la Madonna di Fatima. Come è noto, il 13 Maggio del 1981 due proiettili sparati a distanza ravvicinata dal terrorista turco Alì Agcà colpirono Karol Woytila e ne perforarono colon ed intestino. Soccorso immediatamente, il papa fu subito trasportato al vicino Policlinico Gemelli, perdendo coscienza durante il tragitto. Al Gemelli, fu sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza durato 5 ore e 30 minuti, per trattare la massiccia perdita di sangue e le ferite all'addome, riuscendo a sopravvivere. Un anno dopo l'attentato, il 13 maggio 1982, Giovanni Paolo II fece la sua prima visita al Santuario di Fatima, per ringraziare la Vergine per averlo salvato. Il Santo Padre offrì al Santuario uno dei proiettili che lo colpirono. Questo proiettile fu incastonato nella corona della Vergine, dove rimane fino ad oggi.
E’ interessante ripercorrere quanto accaduto con le parole dello stesso Woytila, che più volte è tornato sul legame tra attentato e Madonna di Fatima:
· il 14 agosto 1981 afferma: “Poi visitai le tombe dei miei predecessori e pensai che avrebbe potuto esserci una tomba in più. Ma il Signore dispose diversamente; e la Madonna - perché tutti quanti ricordiamo che era il 13 maggio - collaborò a quel "diversamente”
· Il 7 ottobre seguente aggiunse: “Potrei dimenticare che quanto accadde in Piazza San Pietro ebbe luogo il giorno e l'ora che, da più di sessant'anni, si ricorda a Fatima, in Portogallo, la prima apparizione della Madre di Cristo, ai poveri e piccoli contadini? Perché in tutto ciò che accadde quel giorno, notai quella straordinaria protezione materna, che si rivelò più forte del proiettile mortale”
· Il 12 maggio del 1982, vigilia del viaggio a Fatima, affermò: «Approfittando dell'invito, desidero soprattutto rispondere alla necessità del cuore che, nel primo anniversario dell'attentato alla mia persona, mi spinge ad andare ai piedi della Madre di Dio di Fatima, per ringraziarla per il suo intervento, salvandomi la vita e restituendomi la salute». Quella notte, in visita per la prima volta alla Cappellina delle Apparizioni, il romano Pontefice confessava: “… da quando c'è stato l'attentato in piazza San Pietro un anno fa, riprendendo coscienza, il mio pensiero si è immediatamente volto a questo santuario, per deporre nel cuore della Madre celeste il mio ringraziamento per avermi salvato dal pericolo». Nell'omelia del giorno seguente egli insisteva sul motivo del suo pellegrinaggio: “Vengo oggi qui, perché proprio in questo giorno, l'anno scorso, ci fu a piazza San Pietro, a Roma, l'attentato alla vita del Papa, che misteriosamente coincideva con l'anniversario della prima apparizione a Fatima, la quale si verificò il tredici maggio del 1917”.
Più volte il “teologo” Joseph Ratzinger ha approfondito nei suoi scritti la devozione mariana nel complesso della fede, ed è interessante notare come da Papa Emerito abbia scelto come sua residenza il monastero Mater Ecclesiae; Papa Bergoglio prima di ogni suo viaggio si reca in preghiera davanti all’icona dedicata a Maria Salus Populi Romani custodita nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore, ma…di questo e di tanto altro ne parleremo nel prossimo articolo.
Mario Scelzo
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