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Perché Santa Barbara è la protettrice dei vigili del fuoco?

La storia della santa del fuoco

di Antonio Tarallo

Una famosa cabaletta di Giuseppe Verdi, tratta da “Il Trovatore” cita: “Di quella pira l’orrendo foco”. E’ nella mente di tutti, giovani, giovanissimi e meno giovani. E’ il fuoco che arde e che porta le sue fiamme verso il cielo. Nell’opera lirica ci penserà poi Manrico, personaggio del melodramma verdiano, a spegnerle. Nella vita di tutti i giorni, non c’è lui, bensì sappiamo bene che a pensarci c’è l’incrollabile e coraggioso Corpo dei Vigili del Fuoco

Tutti li conoscono e tutti guardano con grande ammirazione a questo Corpo che rimane una delle perle preziose del nostro Paese. Sono gli stessi vigili del fuoco ad essere fra i primi a soccorrere in caso di pericolo. Così come sono stati, loro, i primi a giungere nelle località colpite dal terremoto dell’Umbria del 1997. Ma, forse, pochi sanno che la protettrice del Corpo dei Vigili del Fuoco è Santa Barbara

Il culto di Santa Barbara è andato diffondendosi nei secoli tra gli uomini del fuoco. Tuttavia fu solo con la nascita del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco che la Santa di Nicomedia divenne a tutti gli effetti la patrona dei pompieri d’Italia. Nel 1940 la Direzione Generale dei Servizi Antincendi, in pieno accordo con la Santa Sede, stabilì che l’unica protettrice del Corpo fosse individuata nella giovane decapitata dal padre che fu poi incenerito da un fulmine. Oltre alla Santa Messa celebrata nelle caserme, le cerimonie prevedevano la consegna delle benemerenze al personale, il ricordo doveroso dei caduti dei vari Comandi Provinciali ed un saggio ginnico e professionale. Al termine della seconda guerra mondiale l’appuntamento non solo non perse d’importanza ma divenne un’occasione in cui, oltre alla solennità religiosa e ai momenti di raccoglimento e riflessione, si aggiunsero momenti di quella che francescanamente si potrebbero definire di fraternità.   

Il 4 dicembre rappresenta ancora oggi un momento importante per ricordare la storia dei vigili: il passato e il presente convivono in momenti ufficiali che vedono i pompieri protagonisti indiscussi della storia del nostro Paese e della loro vocazione di aiutare il prossimo, di prestare servizio di soccorso a coloro che sono in pericolo delle fiamme. 

Ma perché fu scelta proprio Barbara? Cerchiamo di scoprire l’arcano, guardando alla sua biografia. Originaria della Turchia, dove nacque nel 273 d.C. nell’attuale Izmit, a quei tempi Nicomedia, la santa fu osteggiata per la sua fede dal padre Dioscoro, pagano. Tra il 286-287 Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre, collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo. La conversione alla fede cristiana di Barbara provocò l'ira di Dioscoro. Non poteva certamente accettare che la figlia si fosse convertita al Cristianesimo. E così, la giovane fu costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto le statue degli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo. Cercò, inoltre, di convincere Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture. Il 4 dicembre, fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine. Da quest’ultimo episodio nasce la tradizione di Barbara, protettrice dei vigili del fuoco.  (Rivista San Francesco - clicca qui per scoprire come abbonarti)

 


Antonio Tarallo

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