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Il viaggio a piedi

Due cammini alla scoperta della storia

Il viaggio a piedi risale alle origini dell'uomo e se prima poteva essere una necessità dovuta allo spostamento, oggi si compie per fare un'esperienza diversa. Da soli con lo zaino in spalla, in compagnia o accompagnati da associazioni come la Compagnia dei Cammini, dedita all'organizzazione di viaggi, ecco due cammini che regaleranno emozioni indimenticabili.

IL CAMMINO DEI SANNITI
Questo cammino in Molise va alla scoperta della storia inedita, quella di un popolo misterioso, i Sanniti, che alla guida di una confederazione di tribù italiche, stava per sconfiggere i Romani, ma fu spazzato via 2000 anni fa, al punto che poco se ne sa. I Sanniti erano i briganti dell'ante Cristo e partirono in settemila dalla Sabina, una primavera dell’VIII secolo a.C., avevano tutti 20 anni. Per anni erano stati preparati a questo viaggio sacro, con cui dovevano andare alla ricerca di terre in cui stabilirsi. Passarono le terre degli Equi e dei Marsi, ma non c'era posto per loro. Poi videro dall’alto una zona selvaggia, con pochi abitanti sparsi, tanta acqua, boschi e tanto verde. Così nacque il popolo dei Sanniti Pentri, un popolo di pastori che si fecero guerrieri.

L'itinerario del cammino è piacevole, con comodi sentieri. Punto di partenza Capracotta nella via che porta verso il fondo della vallata del Verrino dove è visibile anche Agnone, il paese conosciuto in tutto il mondo per la fabbrica di campane.
Il percorso è una vera e propria immersione nella natura e nella storia perché l'Italia nacque proprio qui nella necessità di difendersi dai Romani. Seguendo le tracce dei Sanniti, tante, questo viaggio di media/alta difficoltà si struttura in 81 km da fare in 8 giorni nella regione meno conosciuta d’Italia. Un viaggio riservato a chi sa suggestionarsi, perché mura ciclopiche su un monte possono diventare riparo per un accampamento, così come ogni sasso che sul cammino si incontra può raccontare storie antiche. E poi ancora il Santuario della Nazione, la città del Toro Sacro, la Pietra che viene avanti, l'antro di Kerres e inoltre incontri con persone vere, natura e cultura.

Nella prima parte del viaggio, l'ambiente è più montano e si saliranno alcuni monti panoramici, tra cui il Monte Kaprum e il Monte Campo, entrambi di circa 1.750 metri, poi sul Celano-Foggia, uno dei tratturi principali che collegavano Abruzzo, Molise e Puglia per il trasferimento stagionale delle greggi.

LA VIA LAURETANA SENESE
Camminare lungo i 115 chilometri che da Siena portano a Cortona significa percorrere con i propri passi una delle più antiche vie di collegamento e di commercio della Toscana che, sin da epoca Etrusca, ha segnato la fortuna e lo sviluppo di questo territorio: la Valdichiana.

Nel tempo questa via ha assunto sempre più un carattere di pellegrinaggio per coloro che da Siena, da sempre importante riferimento dei percorsi di fede, si portavano verso la Santa Casa di Loreto, da cui il nome di Via Lauretana Senese. Si parte da Siena e si cammina per 6 giorni in un cammino di media difficoltà che passa attraverso le Crete senesi e le sue Biancane di Leonina che conferiscono al paesaggio l'aspetto lunare conosciuto anticamente come Deserto di Accona, per raggiungere prima Asciano e poi Serre di Rapolano.

Proseguendo, un esteso paesaggio campestre si apre al cammino per incontrare borghi come Montepulciano e Torrita di Siena, per poi giungere a Valiano e le sue Leopoldine, strutture architettoniche rurali che raccontano un pezzo di storia della Valdichiana. Un'ultima tappa raggiunge Cortona, punto finale della Via Lauretana Senese, ma anche inizio per chi prosegue verso Assisi o verso il Trasimeno per continuare poi, attraversando Umbria e Marche, alla meta naturale di questo cammino: Loreto. La Via Lauretana Senese, un cammino che permette di riscoprire uno dei percorsi spirituali più affascinanti d’Italia, ma anche un cammino che laicamente permette di vivere un territorio che la mano dell'uomo ha sapientemente costruito e protetto nel tempo: sconfinati paesaggi, autenticità̀ dei borghi medievali, opere d'arte, percorsi archeologici. Non solo, da godersi anche una laboriosa e attenta conservazione delle colture locali che hanno contribuito alla costruzione di un paesaggio che oggi possiamo percorrere camminando, celebrando così la lentezza, antica metafora dell'esistenza umana. (Il Tempo 27.01.2022)



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