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ALOE VERA: la pianta miracolosa

Credits Ansa



Esistono oltre 200 varietà di Aloe, ma tra tutte, è l'Aloe Vera quella che possiede le maggiori proprietà medicinali. Predilige i climi caldi e secchi ed è un “vero gioiello” della natura il cui uso terapeutico si perde nella notte dei tempi. Le prime testimonianze dell'uso dell'Aloe, risalgono a 4300 anni prima di Cristo: sui muri di un Tempio egizio sono stati rinvenuti disegni della pianta dell'Aloe e raffi gurazioni riguardanti il suo utilizzo. Leggende narravano che anche Cleopatra utilizzasse il gel di Aloe nelle sue creme di bellezza. Greci e Romani erano soliti applicare il gel di Aloe sulle ferite per accelerare il processo di cicatrizzazione. I prodotti che si possono ottenere dall'Aloe sono essenzialmente il succo amaro e giallastro ottenuto dalle incisioni degli strati superfi ciali della foglia, e il gel utilizzato in dermatologia e cosmetica. Il succo di Aloe è ricco di aminoacidi che sono i mattoni fondamentali per le sintesi di proteine, di Calcio e Fosforo, Ferro, Manganese, Magnesio, Rame, Cromo, Zinco ecc.
utilizzato sotto forma di succo per uso interno (privo di antrachinoni) come gastro-protettore (diminuisce l'acidità, il rischio di ulcere, facilita la digestione), antiarterosclerotico (purifica il sangue dal colesterolo), ipoglicemizzante, antivirale, antibatterico e immunostimolante; inoltre ha proprietà lassative e depurative. Per uso esterno come gel ha azione cicatrizzante, idratante (ustioni, dermatite, ferite), antinfiammatoria e contro la Psoriasi (riduce la desquamazione della pelle): l'83% di pazienti colpiti da Psoriasi hanno migliorato la loro condizioni dopo alcuni trattamenti con l'Aloe. Inoltre secondo il Journal of the American Podiatric Medical Association l'Aloe contribuisce ad evitare l'artrite ed a ridurre l'infiammazione delle articolazioni già affette da questa patologia poich stimola la crescita e l'attività dei fibroblasti: cellule che giocano un ruolo chiave nella formazione delle fibre della cartilagine e del collagene. Grazie alla loro stimolazione si può ottenere una riparazione della cartilagine distrutta dalle malattie.

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