Quel CERCHIO ALLA TESTA
Il mal di testa è sicuramente una delle malattie più diffuse e antiche che affliggono il genere umano. Secondo la Società Italiana per lo studio delle cefalee (SISC) circa il 30% della popolazione soffre di cefalea grave in qualche periodo della propria vita, il 70% degli uomini e il 90% delle donne almeno una volta l'anno. Tutti gli specialisti concordano sul fatto che la cefalea abbia una forte componente ereditaria (genetica) se uno dei genitori (sopratutto la madre) ne soffre, i figli sono più soggetti al disturbo. Ci sono dei fattori capaci di favorirne l'insorgere: elevati stress fisici ed emotivi, esposizione eccessiva ai raggi solari, privazione del sonno, cambiamenti di clima, inquinamento atmosferico luminoso o sonoro. Inoltre alimenti come cioccolato, insaccati, formaggi stagionati, frutta secca, agrumi, fritti e caffè agiscono come vasodilatatori causandone l'insorgere. Il digiuno e le diete troppo drastiche, alterando i livelli degli zuccheri nell'organismo, possono provocare episodi di cefalea, come nelle donne il ciclo mestruale e l'entrata in menopausa. Nel 90% dei casi la cefalea (cefalea primaria) costituisce essa stessa malattia e sintomo.
Nel restante 10% è sintomo di una specifica patologia: ipertensione arteriosa, ischemia, trombosi oppure anemia, insufficienza epatica o renale. In altri casi denotano patologie delle articolazioni del cranio, del collo (artrosi cervicale), degli occhi e del naso (sinusiti). I farmaci più usati sono: i derivati dell'ergotamina per il trattamento di attacchi che non rispondono ad altri farmaci sintomatici; i cosiddetti FANS per le crisi di lieve entità; gli Antiemetici: quando si associa nausea a vomito; i Beta-bloccanti e calcioantagonisti e rispettivamente il propranololo e la flunarizina. E inoltre vietato il fai-da-te che induce a incrementare eccessivamente i dosaggi dei farmaci assunti fino ad arrivare ad un vero e proprio abuso con conseguente rischio di cronicizzazione della cefalea.
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