Le Storie
Dio? Onnipotente e giusto, ma innanzitutto misericordioso
«Dio perdona tante cose per un’ opera di misericordia!». Chi non conosce questa frase rivolta da Lucia all’ Innominato nel ventunesimo capitolo de “I Promessi Sposi”? L’ orizzonte umano e spirituale di questa virtù fondamentale si allarga alle tre grandi religioni monoteiste, l’ ebraismo, il cristianesimo e l’ islam. L’ itinerario di approfondimento in un tema così vasto potrebbe essere riassunto attraverso un particolare percorso, quello dei termini con cui la misericordia viene espressa nel libri sacri di queste religioni.
Ogni realtà, infatti, ha nel vocabolario adottato la sua identità più specifica: così, è evidente che per l’ italiano l’ organo “fisico” simbolico di questa virtù è il cuore (miseri-cordia) che conosce i fremiti della compassione e condivisione nei confronti del misero. Nel linguaggio biblico, invece, assistiamo a un fenomeno curioso perché, sia per l’ ebraico sia per il greco, le due lingue capitali delle Sacre Scritture, la sede della misericordia è l’ utero materno o la generatività paterna. In ebraico è il sostantivo rehem, al plurale rahamîm, che designa primariamente il grembo materno e che viene trasformato in una metafora emozionale applicata innanzitutto a Dio che si ritrova, così, connotato anche femminilmente... (Leggi tutto)