Silvia Ceccarelli
LA STORIA CON GLI OCCHI DI FRANCESCO
Il valore della storia è racchiuso preziosamente nel ricordo delle gesta di uomini che per le alte virtù morali, umane e fisiche si sono contraddistinti da una ristretta minoranza dâindividui i quali al contrario hanno abusato del potere di cui erano titolari per sterminare â nel corso dei secoli â intere popolazioni, calpestandone la dignità , infrangendone i diritti fondamentali e annientandone lâidentità culturale (oltreché politica) che rappresenta il tratto peculiare della città o della nazione dâappartenenza. Si pensi alla libertà , disconosciuta per molto tempo non solo alle donne ma anche a una moltitudine di uomini costretti ad emigrare coercitivamente in luoghi lontani, perché detentori di un pensiero diverso da quello vigente allâepoca in cui essi vissero o per le ragioni sottese a un mutuo desiderio di verità e di giustizia. Che si tratti di un santo, di un politico o di un artista, è evidente che alcune personalità dellâevo passato hanno saputo trasmettere â con la forza dellâesempio e della parola â valori preganti e insegnamenti alle generazioni successive, le quali ne hanno seguito le orme adattando i modi remoti alle esigenze contestuali e ai nuovi modelli di vita. Guardare alla storia significa ripercorrere ciò châè stato alla luce del presente, facendo tesoro degli errori commessi per schivare quanto di drammatico e dâingiusto sia stato compiuto ai danni dei popoli antichi o di quelli a noi pressoché contemporanei. Perché la storia rappresenta una fase di crescita e di formazione, oltre che di riflessione, giacché un dato storico porta con sé non solamente lâevento oggettivo verificatosi in un preciso momento bensì ciò châesso ha rappresentato in termini dâideali e di diritti soppressi, persi o acquisiti. Nella storia della nostra bellâItalia, per anni in preda a guerre sanguinose, lotte intestine, e miserie, non câè stato uomo che, mirando alle verdi colline dellâUmbria dovâè incastonata la città di Assisi con le sue mura caratteristiche sopra cui sembra risplendere in tutte le stagioni dellâanno una luce di beatitudine perpetua, non abbia avuto caro il ricordo di Francesco. Del nostro, Francesco. La sua storia è una pietra miliare, un fatto memorabile, diremmo addirittura un miracolo, perché proprio San Francesco fu un modello vivente di misericordia, di amore incondizionato per tutte le creature che popolano lâuniverso, di profondo rispetto verso qualsiasi condizione umana, e di sentita riconoscenza nei confronti di Madre Natura, con la quale egli intessé un dialogo unico e appassionato nel suo genere. In ogni filo dâerba, in ogni ruscello che scende in basso rigando dolcemente il suolo, nelle nubi del cielo, nei raggi del sole, nellâincanto della luna e di tutte le stelle egli colse il respiro vitale di Dio da cui procedono siffatte e rare bellezze. Non estraneo anchâegli alla sofferenza, alla prigionia, Francesco seppe mantenere, specie nelle circostanze più avverse e dolorose, la gioia di un sorriso e la forza di uno spirito che sa resistere pervicacemente alle innumerevoli angustie della realtà quotidiana. Se lâuomo non parlasse di lui, ne parlerebbero forse gli alberi, le foglie, e tutti gli esseri viventi con i quali egli dialogò fraternamente e che in modo instancabile tenne al riparo dalla violenza e dalla malvagità umana.
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