Sacro convento
I locali ospitanti la comunità custode del Sepolcro del Santo sono articolati intorno a quattro chiostri: Chiostro Sisto IV, Chiostro dei Morti, Chiostro San Geronzio, Chiostro dell’Immacolata. Ma il perimetro conventuale ospita fin dalle origini la domus gregoriana o palazzo dei papi fatto costruire dal fondatore Gregorio IX, sul lato nord del convento. Il francescano Sisto IV spostò la dimora dei Pontefici sul lato sud-ovest dell’edificio nel 1476.
Dietro l’abside, sul lato nord del Chiostro maggiore Sisto IV (1474) sono i locali ospitanti il Museo del Tesoro. Il patrimonio ivi custodito è costituito da prestigiosi doni e arredi liturgici originariamente in uso nel Santuario. La tipologia degli oggetti museali copre capolavori di seta orientale e oreficeria liturgica, vetrate istoriate e dipinti su tavola, ceramica medievale, libri liturgici miniati e musicati, vario arredo sacro.
Sul lato nord ovest, sono i locali della biblioteca, la cui esistenza è documentabile a partire dal 1265 in un manoscritto del cardinale Caietani poi Bonifacio VIII. Malgrado dispersioni varie, la biblioteca conventuale-comunale conserva oggi circa un migliaio di codici manoscritti, 480 incunaboli, 3400 cinquecentine e varie edizioni pregevoli. Celebre il manoscritto 338 con gli Scritti del Santo.
Tra i locali più importanti nel complesso conventuale sono: la Sala del Capitoloo delle Reliquie , in stile romanico gotico, ricca di una Crocifissione dovuta alla mano di Puccio Capanna (1330c); il monumentale refettorio, modificato in leggero barocco nel 1700. Una grande tela raffigurante l’Ultima cena di Francesco Solimena è sulla parete ovest (1717). Sulle pareti laterali, in 22 medaglioni ovali, sono ventidue tele, con altrettanti pontefici mecenati della Basilica e del Sacro Convento. Un altro luogo di interesse artistico e culturale è la Cappella Musicale le cui origini risalgono al 1230 ed ancora oggi in piena attività grazie all’impegno di giovani cantanti insieme alle diverse orchestre che riescono ad invadere il Sacro Convento con antiche musiche liturgiche conservate nella Biblioteca.
Esente da ogni giurisdizione inferiore a quella del Papa e per la presenza del corpo del Patriarca, dichiarata Caput et Mater dell’Ordine (1230), la Basilica con l’annesso Sacro Convento risulta elencata al primo posto tra gli insediamenti francescani, in tutti i codici antichi precedenti le diramazioni giuridiche dell’Ordine avvenute a partire dal 1517. Il Sacro Convento di Assisi ospita circa 70 frati provenienti da oltre 15 nazioni differenti.