Flavio Lotti
Un gigantesco laboratorio di umanita'
La dedicheremo a Giulio Regeni, giovane ricercatore seviziato e assassinato in Egitto da mani impunite che continuano a spargere terrore e morte. Non solo per alimentare lâinestinguibile domanda di âverità e giustiziaâ ma per illuminare la storia di una persona impegnata a conoscere e migliorare questo nostro mondo. Giulio non era un eroe. Era semplicemente âspecialeâ. Come lo sono tutte le ragazze e i ragazzi che hanno voglia di conoscere, di capire, di pensare in grande, di andare sino in fondo nelle cose, di essere parte attiva della società , una società ormai senza confini.
I suoi amici ce lo hanno raccontato così. Un ragazzo cresciuto in un piccolo paese dal nome dolce (Fiumicello), amato dalla famiglia ma anche dalla scuola, una piccola scuola di paese, che si prende cura di ciascuno dei propri figli. La storia di Giulio è cominciata lì a scuola, a 10, 11 anni, nel âGoverno dei giovaniâ un progetto realizzato assieme al Comune che in ogni altra parte dâItalia si chiama âconsiglio comunale dei ragazziâ, e con la âsplendida scopertaâ dellâimpegno, del servizio, dellâascolto, del âdare voceâ e di un mondo più grande di cui si è parte. Mentre si continua a parlare della sua fine atroce, noi vogliamo accendere i riflettori su tutto il resto della sua storia. Una storia bella, positiva, carica di passione, partecipazione, responsabilità e tenacia. Tutti ingredienti indispensabili per resistere alla piena di odio, violenza, cinismo, indifferenza e ipocrisia che rischia di travolgerci.
Il 15 e 16 aprile ci incontreremo ad Assisi per vivere una nuova straordinaria, intensissima, esperienza di pace. Assieme a Giulio ci saranno cinquemila bambini e bambine, ragazze e ragazzi, giovani studenti di ogni parte dâItalia. Ciascuno di loro porterà i risultati di un anno di scuola in cui lâeducazione alla cittadinanza glo-cale ha voluto fare i conti con alcune delle sfide cruciali del nostro tempo come le guerre e le migrazioni e con i grandi temi dellâinformazione, dellâambiente, dellâeconomia, dei diritti umani, dei giovani, dellâEuropa e del Mediterraneo.
Alcuni ci diranno dellâimpegno che hanno profuso per pensare e progettare la âpace a km 0â, nella propria scuola, quartiere, città . E sarà una grande lezione per tutti quelli che non sanno mai cosa fare per la pace. Molti altri, che sono andati alla ricerca del significato autentico delle parole, ci aiuteranno a riscoprire il valore di termini svalutati come fraternità , dialogo, diritti umani, solidarietà , uguaglianza, nonviolenza, legalità , democrazia, partecipazione, dignità , giustizia, libertà , fiducia, rispetto, umiltà , equità , inclusione, accoglienza.
Assisi sarà lâapprodo di centinaia di percorsi didattici, ricerche, dibattiti e attività . Dalla loro condivisione scaturirà un dialogo fecondo di idee, progetti e proposte capaci di cambiare le cose. E sarà un gigantesco laboratorio di civiltà , di cultura e di umanità .
Chissà se la stampa e le televisioni, così attente a enfatizzare gli episodi negativi della scuola, vorranno dedicargli un poâ dâattenzione!? La storia di Giulio Regeni è anche la storia di tanti ragazzi e ragazze a cui non diamo mai la giusta attenzione, il giusto rispetto e rilievo, il meritato ascolto e riconoscimento. Studenti che rimbalzano alle cronache solo dopo un fatto spiacevole. Il Meeting di Assisi del prossimo 15 e 16 aprile è una grande opportunità per tutti quelli che, al contrario, credono nei giovani, in questi giovani e, per questo, investono sul loro ascolto e sul loro protagonismo. Gli insegnanti, i dirigenti scolastici ma anche i sindaci, gli assessori, i funzionari e i volontari della società civile che li accompagnano ad Assisi e nel resto dellâanno non vanno lasciati soli. Ad Assisi gli diremo: Grazie! Sulla vostra passione educativa cresce un mondo e una speranza nuova.
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