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Chiesa di San Benedetto


Incerta è la data di fondazione dell’abbazia; la notizia più antica risale al 1051 quando compare alle dipendenze della potente abbazia laziale di Farfa. La ricchezza del centro monastico raggiunse il suo apogeo nel sec. XIII, quando da esso dipendevano un ospedale, dieci chiese e ventitre cappelle nel territorio tra Assisi e Foligno. Alla fine del sec. XIV, il monastero venne abbandonato dai monaci e divenne rifugio, per la sua posizione strategica, dei fuoriusciti cittadini capitanati dalla famiglia Fiumi. Nel 1391 l’abbazia fu espugnata dalle truppe perugine, alleate ai Nepis. Nel 1399 fu “scarcata” dal Comune di Assisi per liberarsi dal flagello dei ribelli. Nel 1405 l’abbazia venne data in commenda, e così rimase fino al 1834 quando passò alla Congregazione di Propaganda. Con la soppressione dei beni ecclesiastici nel 1860 passò in mani private, e fu riacquistata dai benedettini di S. Pietro nel 1945, che provvidero al restauro con il contributo dello Stato italiano. Del complesso abbaziale restano i ruderi delle mura perimetrali. La chiesa risale alla seconda metà del sec. XI. Ha una pianta a croce egizia, con l’unica navata priva di copertura, presbiterio rialzato ed una cripta divisa in cinque navatelle da otto colonne con capitelli a fogliami. In un altro corpo del complesso c’è una cripta più antica, forse del sec. VII o dell’VIII, sorretta da tre colonne, analoga a quella di S. Silvestro di Collepino sul Monte Subasio, testimonianza di un più antico insediamento.(Editrice Minerva Assisi)

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