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Allarme clima, per Sala 'grandi città alla guida della rivoluzione ambientale'

Le misure del governo per l'ambiente e le reazioni politiche

In Italia si respira una brutta aria. Anzi, pessima. Al punto che “i dati diffusi dall'Agenzia europea per l'Ambiente sulla qualità dell'aria collocano il nostro Paese al primo posto in Europa per morti da biossido d'azoto”, ha scritto in una nota il ministro Sergio Costa. Dati che per il titolare del dicastero dell'Ambiente “sono drammatici e suonano come l'ennesimo campanello d'allarme, rendendo ancor più chiara la necessità di velocizzare il percorso intrapreso per il miglioramento della qualità dell'aria”. Costa ricorda che alcuni passi in avanti sono stati fatti, “a cominciare dalla firma del Protocollo aria pulita nel corso del Clean air dialogue di Torino, lo scorso giugno” e che sono “in essere accordi con alcune Regioni nelle quali il problema della qualità dell'aria è particolarmente grave”. Il ministro sottolinea pure che nel decreto legge sul clima, “abbiamo inserito misure per incentivare la mobilità sostenibile nelle città e nelle aree sottoposte a infrazione europea per la qualità dell'aria, e stanziato fondi per la piantumazione e il reimpianto degli alberi e la creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane”. “Avvertiamo la necessità di queste misure, tanto più oggi che ci troviamo a leggere questi dati allarmanti – ha concluso il ministro - e interverremo stanziando ulteriori fondi per le regioni nella legge di Bilancio”.

In tal senso si aggancia l'intervento del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte che parla di “Green New Deal fondamentale per riorientare l'intero sistema produttivo verso uno sviluppo sostenibile e per incentivare i comportamenti socialmente responsabili di tutti gli attori economici”. Conte, dopo aver ricordato che lo scorso giovedì 10 ottobre era stato approvato il dl clima, “questa notte siamo stati a lavorare anche per approvare il decreto legge fiscale e il disegno di legge di bilancio dove, con altre misure, continueremo a perseguire il Green New Deal. Sono misure attraverso le quali – ha detto ancora il premier - abbiamo intenzione di rafforzare sensibilmente il contrasto all'emergenza climatica”.

Ma intanto da Milano, il sindaco Giuseppe Sala tiene a precisare che le grandi città “sono alla guida della rivoluzione ambientale” perché “i grandi leader politici nazionali non hanno sensibilità rispetto a questo tema”. Sala ha parlato così intervenendo alla presentazione del terzo Osservatorio sullo stile dei vita dei cittadini presentato da Lifegate alla Triennale. "Il punto è che o sono le città e i cittadini che sentono questo tema oppure di politica ambientale in senso serio non se ne parla. Sentite mai un leader che è in grado di parlare di politica ambientale? - ha chiesto provocatoriamente - Ho visto ieri il dibattito (a Porta a Porta ndr) tra Matteo Renzi e Matteo Salvini, non mi pare che sia stata nemmeno citata la questione. È un problema e noi dobbiamo essere convinti che la rivoluzione parte da qui”. "Non sarò mai un ambientalista del no, che rifiuta il dialogo e che non riconosce che con le industrie e le aziende ci devi parlare, ma non sarò mai timido e pauroso su un problema che condizionerà la vita del nostro mondo”, ha concluso Sala.

Gianluigi Basilietti



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