Ciak, motore, azione. Natale al cinema!
I film che hanno raccontato il Natale
di Antonio TaralloIl Natale, si sa, è stato - da sempre - fonte di ispirazione per il Cinema. Quella che è stata definita come la Settima Arte - appunto il mezzo cinematografico - ha avuto una particolare attenzione ai temi del Natale. E noi, ormai, da molto tempo, siamo abituati a “sprofondare” - lietamente - in una poltrona, o in un divano a gustarci una bella “pellicola”. In questi giorni di festa, non mancano, certamente, i “grandi classici” del Natale, né tantomeno i movies più recenti, trasmessi dalle diverse emittenti televisive, sempre più numerose con l’avvento di quelle private. E’ tradizione - consolidata - quella della collettiva visione di un “bel film di Natale”, in famiglia, o tra amici. E, allora, cerchiamo di fare una sorta di carrellata (il termine sembra il più adeguato, visto l’argomento cinematografico) di questi intramontabili film.
La vita è meravigliosa
Iniziamo con quello che potrebbe definirsi un caposaldo della cinematografia natalizia. Ci catapultiamo nei colori bianco e nero della pellicola. George Bailey, un uomo che ha rinunciato per tutta la vita ai sogni e aspirazioni per aiutare il prossimo, la sera della vigilia di Natale è sul punto di suicidarsi, colto dalla disperazione. In suo soccorso arriverà un angelo custode mandato da Dio, Clarence Oddbody, “Angelo di Seconda Classe”, che non ha ancora le ali. Tratto dal racconto “The Greatest Gift”, scritto nel 1939 da Philip Van Doren Stern, il film di Frank Capra girato nel 1946 rimane, ancora oggi, uno dei più grandi classici di Natale di tutti i tempi, per il messaggio di speranza che manda.
Mamma ho perso l’aereo
Ancora oggi, l’urlo di mamma Kate sull’aereo, “Kevin!” rimane una delle scene più memorabili del cinema. E l’avventura del piccolo Kevin McCallister, interpretato da Macaulay Culkin, alle prese con due ladri piuttosto maldestri e pasticcioni (Joe Pesci e Daniel Stern). La pellicola fa ridere ancora adesso, anche se è trascorso più di un quarto di secolo. Appuntamento immancabile del Natale, come pure il sequel, Mamma ho riperso l’aereo – mi sono smarrito a New York, girato due anni più tardi.
Una poltrona per due
Un “superclassico” film di Natale, un “evergreen”, il film diretto da John Landis nel 1983, interpretato da Eddie Murphy e Dan Aykroyd. Rilettura moderna de “Il ricco e il povero”. Un agente di cambio e un senzatetto imbroglione incrociano le loro vite per caso e, dopo un periodo di iniziale diffidenza, capiranno che l’amicizia non conosce denaro. Una vera favola di Natale.
The Family man
Altra fiaba natalizia, riletta sempre in chiave contemporanea, è quella del film diretto, nel 2000, da Brett Ratner, in cui Jack Campbell, alias Nicholas Cage, un ricco uomo d’affari di Wall Street, viene catapultato, per una specie di incantesimo, in una vita parallela, dove alla sua esistenza agiata e dissoluta, caratterizzata però dalla solitudine, si contrappone la quotidianità di una famiglia, la compagnia di una moglie e dei figli. Jack comprenderà che, in fondo, è proprio quella la sua dimensione, così, quando tornerà a vivere la sua vita da single, farà di tutto per riconquistare quella famiglia che ha avuto, seppur per poco tempo.
Miracolo sulla 34a strada
Il titolo rimanda alla memoria l’omonimo film del 1947, diretto da George Seaton. Il remake, è del 1994. Il bravissimo Richard Attenborough veste i panni di Babbo Natale, che cerca di convincere la piccola Susan della sua esistenza. Anche se Kris, questo il suo nome nel film, fa il Babbo Natale in un grande centro commerciale, cerca di far capire alla bambina che deve avere fiducia in lui e nella sua figura, e cominciare a crederci davvero. Susan lo ascolterà, e capirà che Kris/Babbo Natale ha sempre avuto ragione, quando i suoi desideri, quelli di avere un papà, una casa e un fratellino, si avvereranno.
Jack Frost
Molto commovente e ricca di significati la trama del film diretto da Troy Miller nel 1998, con Michael Keaton che veste i panni di un papà-pupazzo di neve. Jack Frost è spesso impegnato con la sua band in tournée, al termine delle quali torna però a casa dai suoi affetti più cari, la moglie Gabby e il figlioletto Charlie. Un giorno, però, accade una tragedia: rifiutandosi di andare a uno spettacolo con la sua band, Jack ha un incidente d’auto mentre rientra a casa, e muore a causa di una tempesta di neve che riduce la visibilità. Charlie, che ha ora 12 anni, rimasto senza il papà, costruisce un pupazzo col quale comincia a parlare. Il pupazzo risponde con la voce di Jack. Charlie, ritrovando così la presenza del padre, recupera anche la serenità e la voglia di andare avanti con la sua vita, consapevole che Jack sarà sempre con lui.
Non rimane altro che augurarvi una...buona visione!
Antonio Tarallo
Commenti dei lettori
NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO
Lascia tu il primo commento
Lascia il tuo commento
la cripta
di San Francesco
Rivista
San Francesco