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Clima, al via Cop 25 di Madrid. L'Onu: vicini al punto di non ritorno

Il vertice delle Nazioni Unite riunisce nella capitale spagnola i negoziatori di 200 Paesi fino al 13 dicembre

Credit Foto - ANSA/JAVIER LIZON

Ci stiamo avvicinando a "un punto di non ritorno", ha avvertito ieri il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. "È cruciale che nei prossimi 12 mesi arrivino impegni nazionali più ambiziosi, in particolare da parte dei maggiori inquinatori, con l'obiettivo di cominciare subito a ridurre le emissioni di gas serra a un ritmo tale da raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050". Iniziano oggi a Madrid i lavori della Cop25, il vertice delle Nazioni Unite sul clima che riunisce nella capitale spagnola i negoziatori di quasi duecento Paesi fino al 13 dicembre. Sul tavolo, ha ricordato Guterres, le misure da adottare per raggiungere l'obiettivo concordato con l'Accordo di Parigi per limitare il riscaldamento globale.

La due settimane di conferenze si apre con il passaggio di consegne alla presidenza di Carolina Schmidt, ministro dell'Ambiente del Cile, Paese in cui originariamente si sarebbero dovuti tenere i lavori ma che ha dovuto rinunciare a seguito dei disordini. Schmidt ha definito il vertice "la Cop della messa in atto", alludendo all'attuazione delle decisioni prese a Parigi.

L'importanza della questione ambientale nel mondo è sottolineata dalle moblitazioni di massa dei "Fridays for future" di Greta Thunberg, che venerdì hanno tenuto, dall'Australia all'Europa, il quarto sciopero globale. La giovane attivista svedese è attesa al vertice di Madrid.

Alla conferenza partecipano 196 Paesi più l'Unione europea. Gli Stati Uniti manderanno una delegazione, malgrado il ritiro deciso da Trump dall'accordo di Parigi del 2015, che prevede l'obiettivo di contenere l'innalzamento della temperatura globale entro i 2 gradi rispetto all'epoca preindustriale.

Il monito di Guterres: "In atto sforzi totalmente insufficienti"
"Per decenni l'uomo è stato in guerra con il pianeta e il pianeta ci sta rendendo colpo su colpo, dobbiamo porre fine alla nostra guerra contro la natura e la scienza ci dice che possiamo farcela", il monito alla vigilia del summit di Guterres, che ha parlato di sforzi "totalmente insufficienti" finora per ridurre le emissioni di gas serra. Anticipando un rapporto dell'Organizzazione meteorologica mondiale che sarà pubblicato questa settimana, Guterres ha confermato che "gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi mai registrati", facendo un elenco degli effetti devastanti e sempre più spesso "mortali" del riscaldamento globale: l'innalzamento del livello del mare, lo scioglimento delle calotte polari, la siccità. Esempi le cui immagini hanno fatto il giro del mondo sono l'acqua alta record a Venezia e gli incendi in Amazzonia.

Per mantenere i cambiamenti climatici entro limiti gestibili, i Paesi dovrebbero limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi, raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050 e ridurre le emissioni di gas serra del 45% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030. "Ciò che manca ancora è la volontà politica", l'affondo di Guterres, che ha comunque mantenuto aperta la "speranza". Entro il prossimo anno dovranno essere presentati i nuovi piani nazionali di azione sul clima, Guterres si aspetta che siano ambiziosi per poter raggiungere gli obiettivi sulle temperature previsti dall'accordo di Parigi.


Repubblica.it 



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