Custode Sacro Convento: non consegnare politica ad arroganti, faccendieri e arrivisti (troppi!)
Saluto del Custode del Sacro Convento di Assisi
fr. Mauro Gambetti
4 ottobre 2019
Eminenze, Eccellenze, sig. Presidente, autorità civili e militari, cittadini della Toscana, fedeli tutti presenti qui o tramite la diretta Rai, con gioia, insieme al Vescovo di Assisi, al Sindaco della Seraphica Civitas e ai Ministri della multicolore famiglia francescana, vi porgo il saluto stesso di frate Francesco: il Signore vi dia pace!
Siamo riuniti per celebrare il rendimento di grazie e per invocare grazia per l’Italia e il mondo intero. E ricordiamo con particolare affetto e devozione Papa Francesco, nel giorno onomastico.
La Toscana. Una storia antichissima e mirabile. Vi si trovano tracce ininterrotte dell’uomo e del suo ingegno dal Paleolitico in poi, fino all’Etruria, la Tuscia… la Toscana di oggi. Un popolo che ha offerto un apporto enorme allo sviluppo umano, nella letteratura, nella tecnica, nell’arte: qui risplendono le testimonianze di Cimabue, Giotto, Simone Martini, Pietro Lorenzetti… Grazie! Ma vi è un altro ambito nel quale la vostra regione ha fatto scuola e che urge riscoprire. In Toscana è nato il primo Comune d’Italia, sono cominciate le prime forme di democrazia partecipativa e sono state costituite le prime associazioni di arti e mestieri. Nel corso dei secoli, essa è stata una sorta di laboratorio nel quale passione e appartenenza alla terra si sono mischiate ad una dialettica franca e arguta, divenuta capace di maturare in un garbato e democratico senso civico.
Oggi urge ricostruire una cultura politica! Occorre farlo per i nostri figli, ancor più che per noi. Nel 1977, poco prima di morire, uno dei vostri – e nostri – grandi uomini, l’umile e francescano Giorgio La Pira descriveva così il compito politico: “condurre la barca italiana che, nonostante anse terribili come quella della violenza e dell’aborto, deve nuovamente arrivare al porto della fraternità e della pace per la difesa delle nuove generazioni”. Attuale. Semplice.
Una chiara visione sul futuro e un semplice programma di azione: “proporzionare le risorse ai bisogni” delle persone – le più povere – e delle famiglie, da sostenere con ogni mezzo possibile, anche illecito se necessario; difesa strenua del lavoro per tutti e non della ricchezza – che è solo un “accidente”, e non un valore; promozione della contemplazione, della spiritualità che alimenta la vita buona della società – perché un popolo senza Dio è un popolo senz’anima, e senz’anima non c’è futuro; cercare “nelle altre politiche ciò che può unire e non ciò che può dividere”; operare per la pace nel mondo, per il disarmo… per l’incontro tra i popoli; “unire le città per unire le nazioni”.
In Italia e in Europa abbiamo nostalgia della cultura politica. Ma oggi non si può delegare il compito politico solo a qualcuno, per quanto possa essere illuminato; né lo si può consegnare a qualche arrogante faccendiere arrivista (troppi!). Ogni uomo è “politico” ed è chiamato all’impegno politico, “un impegno di umanità e di santità”. Fare politica è compito di ciascuno di noi, per far risorgere l’Italia, l’Europa.
San Francesco interceda per il nostro popolo!
fr. Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento di Assisi
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