Gli abiti all’ortica del principe Carlo
di Domenico Marcella
Carlo d’Inghilterra non ha mai fatto mistero della sua passione per l’agricoltura biologica. I meravigliosi giardini delle sue residenze di Highgrove, Birkhall e Clarence House, infatti, non sono soltanto luoghi di paradisiaco rifugio, ma prove tangibili della sua granitica predisposizione alla “green-life”.
Dopo anni di proclami e iniziative – da sempre avverso alla somministrazione di pesticidi in agricoltura – il principe di Galles ha aperto i cancelli di Highgrove permettendo ad alcuni studenti della Oxford Brookes University di poter raccogliere le ortiche – che coltiva dal 1980 – da destinare alla produzione di una linea di abbigliamento disegnata da Vin+Omi, un duo di designer inglesi particolarmente sensibili alle questioni riguardanti l’ecosostenibilità.
Presentata a Londra, durante la settimana della moda, la collezione all’ortica è il brillante risultato di un incontro, non troppo casuale, organizzato lo scorso anno dal British Fashion Council. Fervente ambientalista e sostenitore dell'economia circolare, l’erede al trono d’Inghilterra – promotore dell’utilizzo della lana, in quanto fibra naturale e biodegradabile – ha avvicinato così Vin+Omi, imbastendo una discussione illuminate sulle loro innovative tecniche di ricerca.
«È stata del principe Carlo l’idea di usare le ortiche della sua tenuta per realizzare gli abiti» ha dichiarato il designer Omi alla stampa. Con la fibra estrapolata dalle tremila piantine di ortica sono stati realizzati una decina di capi dalla consistenza simile alla pelle di alpaca, con una trama ariosa e sottile. «Finalmente adesso si inizierà a pensare che anche la moda potrà impiegare tutto ciò che l’ambiente ha da offrire, comprese le erbacce considerate prive di valore» ha concluso Omi. Creare capi d’abbigliamento contemporanei con materiale di scarto, dunque, sarà sempre più possibile. Il merito, anche questa volta, è di Carlo d’Inghilterra che – sfoderando le sue visioni ecologiche – lancia al mondo un importante messaggio eco-friendly.
Domenico Marcella
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