Il 'nonno dell'anno' è Romano, che per otto mesi ha accompagnato Jaffer, non vedente, a scuola
Romano Carletti, 84 anni, per mesi ha percorso ogni giorno 60 km per accompagnare il piccolo non vedente
"Per il suo pronto spirito di solidarietà, per la sua dedizione nell’aiutare il prossimo, per la sua tenacia senza età, e per aver dimostrato, col suo esempio eccezionale di affettuoso altruismo, la sconfinata forza del grande cuore dei nonni": per tutti questi motivi, la Fondazione Senior Italia ha deciso di premiare Romano Carletti, nominandolo 'Nonno dell'anno'. Carletti, 84 anni, vive in una minuscola frazione della Consuma, nel Comune di Montemignaio (Arezzo), e per mesi ha accompagnato a scuola ogni mattina il suo compaesano Jaffer, un bambino non vedente di sei anni.
La scuola dista circa 60 km e il bambino non aveva modo di raggiungerla senza l'aiuto del generoso concittadino: suo padre, taglialegna, è impossibilitato ad accompagnarlo per motivi lavorativi; la madre non ha la patente e sul bus scolastico attivo nella zona non era prevista, inizialmente, alcuna forma di assistenza ai disabili. La storia del signor Carletti era stata raccontata dal Corriere questa primavera .
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A maggio, dopo che la vicenda era stata portata alla luce, il Comune di Pelago ha attivato il servizio di accompagnamento e Jaffer ha potuto usufruire del servizio insieme ai suoi fratellini. Carletti aveva commentato così la notizia al Corriere Fiorentino: "È una cosa bellissima. Perché lui ora esce col suo gemellino, monta sul pulmino e va a scuola nella stessa classe. Mi mancherà un po’, speriamo che anche lui si ricordi di me". Quanto ai motivi che lo avevano spinto a farsi avanti per aiutare il bambino e la sua famiglia, li ha spiegati così: "Vedevo quel bambino cieco, lo guardavo e mi veniva da piangere. Pensavo che per lui sarebbe stato impossibile vedere il sole, la luna, le stelle, il mare, la bellezza di questi boschi, il volto dei suoi fratellini, quello dei suoi genitori. E' scattato qualcosa dentro di me. Dovevo aiutarlo ad andare a scuola".
Quando ha saputo del premio — che gli verrà consegnato a Palazzo Chigi il 2 ottobre in occasione della 'Festa dei nonni' — Carletti ha spiegato a La Nazione di considerare il suo gesto «un atto dovuto», perché significava "permettere a un bambino con una grave disabilità di poter frequentare la scuola come tutti gli altri".
Corriere.it
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