Il Papa prega per le vittime dell’attacco in Somalia
Nell'attacco rivendicato da Al Shabaab sono morte quasi 100 persone
Dopo la recita dell’Angelus il primo pensiero del Pontefice è per la Somalia ferita al cuore da un terribile attentato che ha lasciato a terra, a Mogadiscio, quasi 100 persone e ne ha ferite altrettante in un bilancio che sale di ora in ora. Tra le vittime anche bambini ma prevalentemente giovani studenti dell’Università Benadir, poliziotti, e due stranieri di nazionalità turca.
Cari fratelli e sorelle, preghiamo il Signore per le vittime dell’orribile attentato terroristico di ieri, a Mogadiscio, in Somalia, dove nell’esplosione di un’autobomba, sono state uccise oltre 70 persone. Sono vicino a tutti i familiari e a quanti ne piangono la scomparsa. Preghiamo insieme...
La firma di Al Shabaab
Vicinanza dunque ma anche condanna per un gesto folle, “orribile”, rivendicato già poche ore dopo dagli Al Shabaab, l’organizzazione terroristica somala che fa capo ad Al Qaida. Solo un paio di settimane fa, sempre a Mogadiscio, 5 civili erano rimasti uccisi durante un assalto ad un albergo, mentre il peggiore attacco risale al 2017, quando un camion bomba uccise circa 600 persone. Tra i tanti messaggi di cordoglio di capi di stato e Ong, intenzionati a serrare i ranghi per una lotta più efficace al terrorismo, è arrivato anche quello della Comunità di Sant’Egidio che chiede alla Comunità internazionale di "non abbandonare la Somalia ad un destino di morte e disgregazione e di investire energie e risorse utili alla sua pacificazione".
Non dimenticare la Somalia
E’ dal 1992 che la Somalia è in guerra, trasformatasi nei decenni in una lunga serie di lutti per la popolazione civile – ricorda Sant’Egidio in un comunicato -. Un conflitto per lo più dimenticato, dove la vita umana non conta più nulla. Non passa settimana senza vittime, in attacchi terroristici di varia intensità. Intanto il Paese si divide senza che i dirigenti somali riescano a trovare tra di loro un accordo sulla stessa Costituzione e sull’ordinamento istituzionale. Numerosi tentativi sono andati a vuoto in questi anni e le regioni somale tendono a separarsi le une dalle altre, in una specie di “si salvi chi può” dovuto all’abbandono e al disinteresse internazionale. Perciò l'appello: "E’ necessario un sussulto di sdegno e impegno internazionale perché anche a Mogadiscio si cessi di morire in questo modo assurdo".
Cecilia Seppia - VATICAN NEWS
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