Le visite dei pontefici

Tante sono le firme raccolte in città per evitare il trasloco dei frati francescani dal convento in piazza san Francesco, una sede occupata da oltre otto secoli dai frati. «Circa duemila firme» dice padre Dino, parroco e guida della piccola comunità, che conta ad oggi altri due confratelli. Una decisione, quella del trasferimento dei francescani, che arriva dall’alto, ovvero dalla direzione generale dell’ordine, alle prese con i tanti conventi sparsi in Italia e un sempre minor numero di frati.
La notizia era stata confermata qualche giorno fa dal vescovo Tardelli . "Con grande dolore - ha scritto il vescovo - mi vedo costretto ad annunciare alla città e alla Diocesi, la decisione dei frati minori conventuali di lasciare la città. Voglio sperare che ci possa essere un ripensamento e mi adopererò in ogni modo, anche con il conforto delle autorità cittadine e della intera popolazione, perché un ripensamento ci possa essere. Al momento attuale però la prospettiva è chiara: il convento dei francescani chiuderà e la popolosa parrocchia di San Francesco dovrà essere affidata sacerdoti secolari. L'ordine dei frati minori conventuali me lo ha comunicato ufficialmente. Un anno ancora durerà il servizio effettivo dei padri, poi, durante il 2017 dovrebbe avvenire il passaggio per arrivare alla chiusura definitiva del convento nell'estate del 2017".
L’ordine ha decisola chiusura anche dei conventi francescani di Pescia, Tirrenia, San Miniato e Arezzo. Non si sa in base a quali criteri, ma rimarranno aperte le sedi conventuali di Pisa, Siena, Cortona e Santa Croce a Firenze.
«Da molto tempo c’è stato un po’ di movimento nell’ordine –spiega padre Dino- la direzione ci ha chiesto di lasciare alcuni conventi per riunirsi in altri, ma purtroppo non si è trovata una linea unitaria perché è difficile lasciare il posto nel quale hai abitato ed operato da una vita per andare in un altro. Così la decisione di chiudere 5 conventi è stata presa direttamente dall’ordine.
«Immaginate il mio dolore e quello degli altri due frati (padre Piergiorgio e padre Claudio) nell’apprendere questa decisione – continua padre Dino- anche il vescovo si è interessato a noi, così come i nostri parrocchiani e lo stesso sindaco Bertinelli. Sono commosso dalla vicinanza che le persone ci stanno dimostrando, io sono qui da 25 anni e spero vivamente che possa ancora esserci uno spiraglio di speranza».
Anche il primo cittadino infatti ha sottoscritto la raccolta di firme ed ha parlato con il vescovo Tardelli per manifestare l’intenzione dell’amministrazione comunale di intraprendere ogni iniziativa utile ad un ripensamento delle decisioni assunte dall'ordine dei francescani conventuali. (Alessandra Tuci - Il Tirreno)
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