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EDITORIALE: IL CORAGGIO DELLA NON VIOLENZA

Un decorso lungo e faticoso che ricorda le parole di papa Francesco: "Per fare la pace ci vuole coraggio"

di Enzo Fortunato, direttore della rivista
Credit Foto - Ansa - ALESSANDRO DI MEO

Sabato il Nobel per la Pace e Presidente della Colombia José Manuel Santos sarà alla Basilica di san Francesco di Assisi per una Lectio Magistralis aperta a tutti sul processo di pace con le FARC. Un decorso lungo e faticoso che ricorda le parole di papa Francesco: "Per fare la pace ci vuole coraggio. Può sembrare una frase semplice ma nasconde in sé un grande significato così esplicitato :"ci vuole coraggio, molto più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire sì all’incontro e no allo scontro; sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza. Per tutto questo ci vuole coraggio, grande forza d’animo"

Un concetto che sta particolarmente a cuore a Bergoglio a cui ha dato un seguito tangibile in numerose azioni durante il suo pontificato: sollecitando la pace in Terra Santa da sempre insanguinata dall'odio tra le religioni; durante la celebrazione  dei 30 anni dallo Spirito di Assisi, quando ha voluto nuovamente che tutte le religioni si incontrassero nella città di San Francesco per divenire "strumenti di pace" a dimostrazione che divisione vige se non nel  cuore di chi ha interessi materiali nei conflitti; ha convocato per pregare insieme a lui il presidente israeliano Shimon Peres, quello palestinese Abu Mazen e il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I.

La storia ci insegna che le forze di una sola persona o fazione, però, non bastano. Più di una volta siamo stati vicini alla pace, quella vera, ma abbiamo bisogno "dell’aiuto di Dio" - ma soprattutto non dobbiamo rinunciare "alle nostre responsabilità, tutti siamo chiamati a spezzare la spirale dell’odio e della violenza, a spezzarla con una sola parola: “fratello”. Ma per dire questa parola dobbiamo alzare tutti lo sguardo al Cielo, e riconoscerci figli di un unico Padre".

E' questo il segreto che rende attuale il messaggio del Patrono d'Italia, riconoscere l'altro come fratello, parte della stessa umanità. Se non si scopre questo segreto la nostra umanità  diviene un distillato di egoismo

Dov'è la nostra responsabilità? E' nell'attenzione all'altro. L'indifferenza verso i fratelli che abitano lontani apre la strada al colore delle ingiustizie. Ecco perché le parole del Presidente Santos diventano un'occasione per conoscere le strade che hanno portato alla pace e riconoscere errori che non vogliamo si ripetano. Sempre attuali allora le parole san Francesco, "fa di me un strumento della tua pace". La non violenza passa soprattutto per la nostra responsabilità.


Enzo Fortunato, direttore della rivista

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