EDITORIALE: MONDI OPPOSTI?
UOMO, UNICO PONTE TRA CONCEZIONI AVVERSE
di Enzo Fortunato
E' fin troppo facile oggi pensare ad un mondo diviso in due parti lontane, in due concezioni opposte. Pensiamo a papa Francesco, ad esempio, con la sua spiritualità profonda e al Presidente degli Stati Uniti d'America con il suo pragmatismo vincente. Oggi gli opposti sono chiamati a "guidare" il mondo, quel mondo ben divisibile in due parti, quello rurale, sempre più oppresso e schiacciato, e quello urbano, avvantaggiato e opulento.
Francesco d'Assisi al centro del suo cammino mise l'uomo, lontano dalle ideologie, per san Francesco l'uomo è sempre al primo posto in quanto figlio di Dio e da qui dobbiamo ripartire per creare quei ponti tra mondi opposti che così tanto hanno da dirsi.
Papa Francesco rivolgendosi ai rappresentanti del mondo dell'impresa ha detto: "al centro di ogni impresa vi sia dunque l’uomo: non quello astratto, ideale, teorico, ma quello concreto, con i suoi sogni, le sue necessità, le sue speranze, le sue fatiche". L'uomo quindi al centro di ogni nostra scelta per unire e non per aumentare ancora di più l'abisso tra chi vuole avere sempre di più e chi non può avere niente.
Concludo con un episodio della vita del santo di Assisi che può essere letto come un monito per quel mondo che continua ad andare avanti senza aspettare il suo compagno: "A Francesco d'Assisi accadde di incontrare un povero. Notandone la estrema indigenza, disse al suo compagno: " La povertà di quest'uomo è umiliante per noi; è un rimprovero per la nostra povertà ". Il compagno rifletté: " In che maniera, fratello? ". E Francesco: " Quando trovo uno più povero di me, mi sento arrossire. Io ho scelto la santa povertà come mia signora, come la mia felicità spirituale e corporale. E gira in tutto il mondo questa fama, che io cioè ho fatto professione di povertà davanti a Dio e agli uomini. Quindi non posso che sentirmi pieno di vergogna allorché trovo qualcuno più povero di me".
Enzo Fortunato
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