NOTIZIE > editoriale

EDITORIALE, TERREMOTO: LE STORIE E I VOLTI CHE TI FANNO SENTIRE ORGOGLIOSO DI ESSERE ITALIANO

Don Sergio Fraticelli: La mia chiesa-dormitorio non è mai stata così bella

di Enzo Fortunato
Credit Foto - Ansa - MASSIMO PERCOSSI

Ci sono storie e storie. Quelle che raccontano le cronache ufficiali e i quotidiani e quelle che raccontano i volti delle persone che incontriamo per strada. I volti della gente di un paese che mostra il vero tessuto e valore della nostra Nazione. Oggi desidero proporre ai nostri lettori le storie di quella gente buona, dall'animo inclusivo e dai tratti che ti fanno essere orgoglioso di essere italiano.




La storia di Sergio, che aveva un piccolo supermercato a Muccia, in provincia di Macerata, nelle Marche. Lo stabile che lo ospita è stato dichiarato inagibile a seguito dell'ultimo terremoto. Così l'uomo, quattro figli a carico, ha deciso di regalare il cibo in vendita sugli scaffali ai suoi concittadini. "Siamo tutti nella stessa situazione". (Repubblica)

La storia di Mattia a Gazebo, programma di Rai 3 condotto da Zoro, che con naturalezza e semplicità, tipica di un bambino, dice: "sò nato qua e devo morì qua"



Permettetemi di concludere con la storia di don Sergio Fraticelli  parroco di Tolentino che vedendo tutti i letti in chiesa per i terremotati dice: "La mia chiesa-dormitorio non è mai stata così bella". «Prima c’era soltanto paura, per questo avevo messo a disposizione le stanze del catechismo a chi non se le sentiva di dormire a casa propria. Ma erano 10-15 persone al massimo». Nella notte di lunedì la chiesa si è riempita di 220 persone, che non avevano alcuna intenzione di andare via. Don Sergio è allievo di don Oreste Benzi, il prete «dalla tonaca lisa» amico dei poveri e delle schiave «vittime delle tratta» in attesa di beatificazione. Una certa idea della Chiesa. «Non avevo programmato nulla, ma certo non potevo chiudere le porte a chi non aveva più una casa». (Corriere)


E ora desidero sintetizzare quello che vi ho raccontato con le parole di Henri-Dominique Lacordaire: "La bontà rappresenta quanto più assomiglia a Dio e più facilmente disarma gli uomini. I primi tratti sono nell'anima, ma sono solo solchi che non si imprimono mai abbastanza profondamente. Un pensiero costantemente dolce e amabile verso gli altri finisce per stamparsi nella fisionomia stessa. non ho mai provato amore che per la bontà resa visibile ai tratti del volto".


Enzo Fortunato

Commenti dei lettori



NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO

Lascia tu il primo commento

Lascia il tuo commento

Nome (richiesto):
Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori):
Il tuo commento(Max. 300 caratteri):
ACCONSENTO NON ACCONSENTO
al trattamento dei miei Dati personali per le finalità riportate nell'informativa, al fine esclusivo di contattare l'utente per sole ragioni di servizio, legate all'evasione delle sue richieste (pubblicazione commenti)
Organo ufficiale di Stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi
Custodia Generale Sacro Convento
© 2014 - tutti i diritti riservati
Contatti | Credits