Cos'è la Lampada della Pace e perché va al Capo dello Stato
Santos, Merkel e Abdullah II, gli ultimi a riceverla
di Luisa BenevieriLA LAMPADA DELLA PACE
La luce come simbolo di presenza e benedizione divina. La luce come saggezza che ci rivela il mistero del mondo. La luce cercata, desiderata, che san Francesco ha invocato, inginocchiato davanti al crocifisso chiedendo a Cristo: “Altissimo, glorioso Dio, illumina le tenebre de lo core mio”. La lampada della pace donata dalla comunità dei frati di Assisi cerca di restituire l’essenzialità del messaggio francescano: il vetro dell’ampolla simboleggia la purezza e la limpidezza e l'olio significa medicazione e rinascita. La lampada della pace, che quest'anno è stata consegnata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, traccia un solco che riempie la vita di speranza e indica un cammino.
PERCHÉ LA LAMPADA DELLA PACE A MATTARELLA
«In Lei riconosciamo un presidio dei principi costituzionali e democratici dell’Italia, improntati al confronto e al dialogo con tutti. Siamo confortati dal Suo vigile impegno indirizzato a prevenire tutte le forme di odio, di sopruso e di egoismo che minacciano la sicurezza e la pacifica convivenza nel nostro Paese. E condividiamo il Suo continuo richiamo al senso di appartenenza, a sentirsi comunità di uomini e donne che aderiscono a valori, prospettive, diritti e doveri volti a promuovere una società più libera, giusta e fraterna, che consenta l’integrale sviluppo umano di ogni persona».
SANTOS, MERKEL E ABDULLAH II: GLI ULTIMI A RICEVERLA
Le ultime tre lampade sono state consegnate a tre leader globali che si son distinti per aver instancabilmente diffuso un messaggio di pace e speranza, di pacifica convivenza tra popoli diversi ma uniti nella dignità e nell'umanità: al presidente della Colombia e premio Nobel per la pace, Juan Manuel Santos, "per le prospettive che si sono aperte in seguito agli accordi siglati tra il suo governo e i guerriglieri delle Farc", alla Cancelliera tedesca, Angela Merkel, "per essersi distinta nella sua Germania, e in Europa, nell’opera di conciliazione in favore della pacifica convivenza dei popoli", e al re di Giordania, Abdullah II, per "l’azione e l’impegno tesi a promuovere i diritti umani, l’armonia tra fedi diverse e l’accoglienza dei rifugiati".
[14 dicembre 2019]
Luisa Benevieri
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