Marcellino pane e vino a teatro
Nel convento Marcellino cresce tra le disavventure: che fine hanno fatto pane e vino dei frati
di Giuseppe ScarlatoNelle diocesi italiane e nelle scuole cattoliche prosegue il racconto in musica di Marcellino Pane e Vino. Il Miracolo di Marcellino è il musical nato dal celebre libro di Josè Maria Sanchez-Silva, in cui un orfanello viene allevato in un convento dai frati. “Marcelino pan y vino” è anche il film spagnolo diventato fin dagli anni sessanta la storia della tenerezza per eccellenza. Pablito Calvo aveva solo otto anni quando fu scelto per interpretare l’orfanello allevato dai monaci nella pellicola diretta da Ladislao Vajda.
Oggi il piccolo Giorgio Marchegiani veste quei panni con un piglio diverso, per colorare uno spettacolo di nuova evangelizzazione. Alla regia di Riccardo Trucchi e Antonio Melissa, rispettivamente autore tv e regista teatrale, il privilegio di animare il celebre incontro del protagonista con il crocefisso per commuovere lo spettatore moderno. Il merito del gradimento di questo musical per famiglie è da ricercare anche nell'orchestrata sintonia degli artisti che vestono il saio: ogni frate contribuisce a strappare un sorriso al pubblico in sala. Non solamente costumi di scena ma un vecchio saio dismesso è stato donato al cast, quasi a “benedire” il messaggio francescano e universale contenuto nel testo di Paolo Galli.
Nel convento Marcellino cresce tra grandi e piccole disavventure, ma una costante accresce il mistero della storia: che fine ha fatto il pane e il vino dei frati. ”La soffittà” non è solo uno dei brani firmati da Marco Frisina ma il luogo dove si svolgerà l’incontro specialissimo e tenerissimo del piccolo con il Crocefisso. Questi ha la voce di Giò Di Tonno, il celebre cantautore e vincitore di Sanremo, mentre il ruolo della mamma s’illumina del giovane talento di Miriam Somma, artista campana conosciuta per l’interpretazione di Beatrice ne La Divina Commedia Opera Musical.
La supervisione artistica del Maestro Gino Landi è il marchio di garanzia per un prodotto artistico che nella sinergia di attori ed ensemble rende il palcoscenico più vicino al gusto popolare delle famiglie italiane, senza intaccare un meticoloso lavoro di regia che mescola luci e musiche con l’intensità dei capolavori che già conosciamo. Scoprire le nuove sfumature di questa storia, dall'antipatico sindaco (Roberto Lovera) alla spumeggiante balia (Veronica di Giacobbe), vuol dire entrare nello spettacolo per recuperare i valori della vita vera.
Il Miracolo di Marcellino, infatti, attraverso gli occhi di un bambino e le parole rassicuranti di una mamma, ricorda a tutti il legame più sacro e viscerale della nostra esistenza, quello con il grembo che dona la vita e che rimane intoccabile oltre lo spazio e il tempo. Nel realizzare il desiderio di Marcellino, Gesù di Nazareth torna a farsi piccolo proprio come il Natale ci ricorda perché la tenerezza del divino scuota sempre l’animo umano dalla polvere del relativismo. Ecco che entrano in scena valori come il perdono, la carità, la cooperazione tra fratelli sapientemente accennati dalle musiche originali di Monsignor Frisina, le stesse che suggellarono il successo di questo musical nel suo debutto al Sistina di Roma.
Il vero segreto di questa scommessa vinta negli anni, grazie al lavoro di Direzione Spettacolo e Da.re.c Academy, si ritrova nella squadra di giovani artisti che fanno dell’incontro autentico con il pubblico di scuole e oratori il compimento di una sfida all'impoverimento culturale delle nuove generazioni.
Giuseppe Scarlato
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