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Padre Perrella: Maria donna del sì, ci insegna ad avvicinarci a Dio

La figura della Madonna attraversa e scandisce le festività natalizie

Padre Salvatore Perrella è uno dei massimi esperti di mariologia a livello internazionale ed è autore di numerosi testi. In questa intervista riflettiamo sull’Avvento (“tempo di attesa e preparazione alla venuta di Cristo; una delle due venute ricordate e celebrate dalla Chiesa, l’altra sarà nella parusia”, dice Perrella) e su Maria, figura che attraversa e scandisce le festività natalizie.

Il tempo dell’Avvento è contraddistinto dalla presenza di Maria: l’Immacolata, il Natale, la solennità del primo gennaio… Che figura è quella della Madre di Dio?
Maria è donna del sì, ma diciamo subito - onde evitare fraintendimenti - che non c’è il sì di Maria senza quello del Verbo. Maria è la prima di tutta l’umanità perdonata e redenta dal Signore: per lei, che non ha ricevuto il battesimo ma ha ricevuto sin dal grembo materno la benedizione del Signore, lo sguardo di Dio santifica. L’Immacolata è dunque il segno del perdono di Dio, ed è uno sprone a essere santi, buoni e belli nella fede. Maria infatti non è un’icona statica: è la creatura che si lascia trasformare da Dio, che dice di sì. È colei che ostacola nello spirito qualsiasi azione demoniaca perché il diavolo, il divisore, ci vuole tenere lontani da Dio. Nel sì della Chiesa pellegrina e di Maria che accolgono nell’amore il dono del Cristo, c’è il nostro sì. Anche noi entriamo nella luce. Se portiamo gli occhiali della fede, questa luce non ci abbaglia ma ci illumina: è il senso dell’Avvento. E non a caso l’Immacolata la celebriamo nel periodo del Natale, dell’Incarnazione.

A Natale vediamo Maria che guarda il Bambino, il primo dell’anno invece il suo sguardo si posa su tutta l’umanità…
Nella notte di Natale Maria fa nascere Gesù in una mangiatoia. Gesù sperimenta tutte le sofferenze dell’umanità - tranne il peccato originale, ovviamente - e non si ritrae. Subito dopo Natale arriviamo al primo gennaio, la Festa di Maria Madre di Dio. A monte di questa solennità c’è il dogma efesino del 431 d.C.: dinanzi a coloro che non credevano nella completa divinità di Cristo, il concilio di Efeso afferma invece la natura umana e divina del Verbo in Gesù Cristo e Maria come Madre di Dio secondo la carne, perciò è lecito contemplarla e venerarla come Vera Madre di Dio. Il primo gennaio poi, per volontà di papa Paolo VI, è diventata nel 1968 anche Giornata della pace. Una pace che nasce dalla fatica di credere. Perché la pace che Cristo dà non è una pace frutto di compromessi. La pace è collaborazione tra i credenti: pace agli uomini che Egli ama, a quelli che hanno il cuore aperto alle vie di Dio. Come Maria.

Quale insegnamento ci offre Maria per il periodo dell’Avvento?
Ci insegna che dobbiamo prepararci ogni giorno, dobbiamo vegliare - è questo il senso dell’Avvento - come ha detto anche Papa Francesco. Il Signore viene da noi ma anche noi dobbiamo avvicinarci a lui con la stessa carica di fede di Maria.

Irene Roberti Vittory



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