Il saluto di Amatrice ai frati francescani
Lasciano la comunità dopo aver prestato servizio nel dopo terremoto
di Gelsomino Del Guercio
Erano venuti per risollevare lo spirito della gente di Amatrice, afflitta dal terremoto. E sono entrati nel cuore di centinaia di persona grazie ad un carisma e entusiasmo trascinante.
I frati minori - che per nove mesi sono stati nel paesino reatino distrutto dal sisma e ancora in fase di ricostruzione - hanno lasciato un segno indelebile. E il loro "arrivederci" alla comunità di Amatrice è stata una festa di congedo come nelle occasioni migliori
NEL CUORE DELLA COMUNITA'
Lunedì sera 17 luglio li hanno omaggiati almeno trecento persone. La festa si è svolta al Campo Caritas della frazione Santa Giusta. Come ricorda frontierarieti.it, dal loro arrivo a novembre i francescani hanno saputo entrare nei cuori degli abitanti con umiltà e naturalezza. Le visita alle famiglie, le celebrazioni, la presenza costante hanno creato una rete di legami profondi e sinceri.
LA SCELTA DEL VESCOVO
Li aveva voluti fortemente il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, perché sapeva che la loro presenza poteva rianimare il paese. E i ringraziamenti dei tanti presenti hanno dimostrato che la scelta di Pompili è stata più che corretta.
CANTI E MUSICA
Un grazie che si leggeva negli occhi lucidi di chi si è raccolto intorno agli amici. Dopo il momento di preghiera, si è voluto allontanare la tristezza per l'addio con musica, i canti e la danza. La commozione ha lasciato il posto agli abbracci, alle risate e al clima di festa.
UNA FESTA COME AI VECCHI TEMPI
Per qualche ora, per le trecento persone presenti è stato come rivivere una delle tante serate di festa che prima del terremoto allietavano i tanti paesi durante l’estate. L’organetto, i canti a braccio, il ritrovarsi uniti dal desiderio di risollevare gli animi e il cuore.
LA PROTESTA
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In tanti hanno anche chiesto ai frati di restare, c'è chi ha protestato vivacemente per il loro "saluto". L'auspicio è che l'entusiasmo che lasciano i francescani sia una scia per la popolazione di Amatrice per continuare a sperare e sorridere verso un futuro di rinascita.
Gelsomino Del Guercio
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