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Il viaggio del Vescovo francescano: da Grosseto al Nilo nel segno del dialogo

Il Vescovo partirà il 27 febbraio per celebrare gli 800 anni dall'incontro tra il sultano e San Francesco.

Credit Foto - toscanaoggi.it

«Considero questo viaggio, un dono grande del Signore per me». Il viaggio a cui fa riferimento il vescovo di Grosseto, padre Rodolfo Cetoloni, è quello che effettuerà dal 27 febbraio al 4 marzo per recarsi in Egitto.

Mons. Cetoloni, infatti, è stato invitato come vescovo francescano a partecipare alle celebrazioni per gli 800 anni dall’incontro tra Francesco d’Assisi e il sultano Malik Al Kamil, avvenuto a Damietta, sul delta del Nilo, nel settembre 1219.

Il Poverello d’Assisi si era imbarcato da Ancora qualche mese prima; aveva fatto scalo a Cipro e poi a San Giovanni d’Acri, da dove proseguì il viaggio per Damietta. Quello tra Francesco e il Sultano è passato alla storia come il primo, vero incontro interreligioso, un incontro di pace, che non fu solo tra due uomini, ma anche fra due mondi, due religioni, due culture, due sensibilità.

In Egitto ci si sta preparando a celebrare questo anniversario anche sulla scia dello storico viaggio che papa Francesco ha compiuto ad Abu Dabi, e in prosecuzione naturale con le celebrazioni per gli 800 anni di presenza francescana in Terra Santa, ricordati nel 2017/18.

«Sono previsti – spiega il vescovo Rodolfo - incontri e celebrazioni al Cairo e a Damietta. Sono coinvolti i francescani; Mohi El-Din Afifi, segretario generale di Al Azhar Islamic Research Academy e il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Saranno tre giorni di celebrazioni, a cui sono stato invitato in primo luogo come vescovo francescano. La presenza dei frati in Egitto, infatti, fu ricostituita, a metà ottocento, proprio dai Frati Minori della Toscana, tanto che la regione dal Cairo ad Assuan fino al 1992 era affidata alla Provincia Toscana».

Mons. Cetoloni sarà in Egitto anche a nome della Fondazione Giovanni Paolo II, che ad Alessandria d’Egitto sta coltivando un bellissimo progetto: la realizzazione, nell’ex cappella dismessa annessa alla scuola Santa Caterina, gestita fin dalla metà dell’800 dai Francescani, di una sala del dialogo. «Quella scuola – spiega il Vescovo – accoglie circa 1600 studenti sia cristiani che musulmani. È un esempio vivo di dialogo e di convivenza pacifica, che la sala del dialogo renderà ancora più evidente».


Giacomo D’Onofrio - Toscanaoggi.it - Sir



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