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Lo 'strano' incontro di Francesco

Qualora dal lavoro delle loro mani non avessero ricevuto il sufficiente per mangiare, li invitava a rivolgersi alla mensa del Signore chiedendo la carità di porta in porta

di Pietro Maranesi
Credit Foto - Archivio Fotografico - Panini

Immaginare come possa essere avvenuto l’incontro di Francesco con una casalinga mi spinge a rileggere la breve ma intensa esortazione scritta dal Santo ai frati nel suo Testamento. Qualora dal lavoro delle loro mani non avessero ricevuto il sufficiente per mangiare, li invitava a rivolgersi alla mensa del Signore chiedendo la carità di porta in porta (Test. 22). Verso la fine della sua vita Francesco ripropone dunque uno degli elementi costitutivi della sua identità evangelica: andare per l’elemosina nella certezza di trovare nelle case una mensa imbandita dalla provvidenza del Signore (cf. anche Rb VI,2).

Tuttavia, per sua esperienza Francesco sapeva anche molto bene che poter usufruire di quella mensa occorreva che essa fosse gestita da qualcuno pronto ad aprire ed ad accogliere con generosità e umanità il bisogno del richiedente. È possibile supporre dunque che con la metafora della “mensa del Signore” Francesco riproponeva l’esperienza che egli aveva fatto all’inizio, quando ancora solo e deriso si aggirava per la città di Assisi in cerca di un po’ di cibo (3Comp. 22). E non fu sempre facile bussare e stendere la mano, presentandosi povero e bisognoso alla porta della gente (3Comp 24). Eppure quanto stupore e gioia avrà provato ogni volta che la casalinga di una casa avrà aperto, donandogli non solo un po’ di cibo ma anche un sorriso solidale e materno.

Una di essa ha avuto un ruolo speciale nella vita del Santo, tanto da rivolgersi alla sua mensa a che a ridosso della propria morte. Attraverso i suoi frati infatti invierà una lettera a donna Jacopa per farla venire in fretta da Roma (FF 253-255), affinché, insieme a del panno nuovo per la sua sepoltura, portasse con sé quanto gli aveva preparato altre volte accogliendolo a casa sua: un po’ di quei dolcetti che egli mangiava volentieri (CompAss 8).

L’amicizia cordiale e semplice di quella donna, che con gratuità e gioia lo aveva spesso accolto alla sua mensa, restava una memoria preziosa e gradita a Francesco; e la volle ancora accanto proprio al momento in cui egli si sarebbe presentato alla mensa eterna del Signore, là dove sarebbe stato accolto per sempre dal sorriso materno e casalingo di Dio.


Pietro Maranesi

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