NOTIZIE > francescanesimo

Pedofilia - Mons. Accrocca: San Francesco non avrebbe fatto sconti

Il mite e misericordioso Francesco era molto severo con tutti coloro che preferivano i desideri della carne

di Felice Accrocca
Credit Foto - Archivio Fotografico Sacro Convento Assisi

Francesco, il mite e misericordioso Francesco, era molto severo con tutti coloro che, desiderosi di seguire Cristo, si erano obbligati volontariamente a una sequela esigente espressa negli impegni di povertà, castità, obbedienza, ma poi preferivano vivere secondo il proprio comodo, seguendo – per dirla con il linguaggio che era suo e dei suoi contemporanei – i desideri della carne.


Nella prima Regola, la cosiddetta Regola non bollata, invitò tutti i frati, dovunque si trovassero, ed evitare “gli sguardi cattivi e la frequentazione delle donne. E nessuno –ammoniva – si trattenga in colloqui né cammini solo per la strada né mangi alla mensa in unico piatto con loro” (XII, 1-2). Nella Regola bollata egli ribadì il divieto, comandando “fermamente a tutti i frati di non avere rapporti o conversazioni sospette con donne” (XI, 1). Tommaso da Celano riferisce che egli si comportava in tal modo poiché temeva “che l’animo fragile si spezzasse presto e quello forte si indebolisse. E ripeteva che, se non si tratta[va] di una persona di virtù più che sperimentata, intrattenersi familiarmente” con donne “senza esserne contagiati è tanto facile quanto, secondo la Scrittura (cf. Pr 6,28), camminare sul fuoco senza scottarsi i piedi” (2Cel 112).



Diceva questo non perché avesse in disprezzo le donne o non valutasse in modo adeguato le scelte matrimoniali, ma perché chi aveva scelto liberamente di seguire Cristo, povero, casto e obbediente, doveva vivere in modo povero, casto e obbediente. A Francesco non piaceva per nulla l’ipocrisia.



Cosa direbbe, perciò, di fronte agli abusi perpetrati contro persone minorenni, incapaci di difendersi, che da tali esperienze saranno segnate per tutta la vita? Egli compativa la fragilità di ognuno, ma questa comprensione aveva un limite quanto per propria fragilità si finiva per abusare della fragilità di altri. Era allergico – potremmo dire – alla falsità e alla vigliaccheria. Difficile dire cosa avrebbe detto in situazioni identiche a quelle di cui oggi spesso si discute, non perché esse mancassero ai suoi tempi (ce n’erano, purtroppo, anche allora), ma perché non ci sono state riferite dalle fonti. Certo, non avrebbe fatto sconti!



Felice Accrocca

Commenti dei lettori



NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO

Lascia tu il primo commento

Lascia il tuo commento

Nome (richiesto):
Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori):
Il tuo commento(Max. 300 caratteri):
ACCONSENTO NON ACCONSENTO
al trattamento dei miei Dati personali per le finalità riportate nell'informativa, al fine esclusivo di contattare l'utente per sole ragioni di servizio, legate all'evasione delle sue richieste (pubblicazione commenti)
Organo ufficiale di Stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi
Custodia Generale Sacro Convento
© 2014 - tutti i diritti riservati
Contatti | Credits