Sindone - Il volto dell'eterno di Torriti nella Basilica di San Francesco
di Fra Juan C. Blanco Castrillo
Nella Chiesa superiore di San Francesco in Assisi, nella quarta campata di destra, il registro superiore offre una rappresentazione della Creazione, con una figura di Dio che separa il giorno dalle tenebre, assistito dallo Spirito in forma di colomba, sopra un mare popolato di pesci, mentre animali e uccelli assistono dalle rive.
Gli studi degli ultimi decenni concordano in massima parte nel riferire questa scena al romano Jacopo Torriti, appartenente all’ordine francescano egli stesso, e certamente benvoluto da Nicolò IV, chi gli affidò il mosaico absidale di San Giovanni in Laterano e dette inizio alla completa ristrutturazione di Santa Maria Maggiore nel cui ambito Torriti eseguì anche in quel caso il mosaico absidale.
Lo stacco dell’intonaco dell’Eterno della Creazione, eseguito alla fine degli anni cinquanta del Novecento dall’Istituto Centrale del Restauro, ha permesso il recupero della straordinaria sinopia conservata nel Museo del Tesoro della Basilica. Così può essere ammirata dai visitatori.
Si tratta di un’opera che, seguendo schemi compositivi paleocristiani, è di una qualità e una nobiltà non comuni, caratterizzata per mostrare una profonda dignità interiore. Si vedono una sicura indicazione dei piani facciali e una traccia ben precisa per il successivo impasto chiaroscurale, che permettono di intendere meglio anche il sentimento delicatamente pittorico dell’artista. Una difficile fusione di gotico e di bizantino che qui ha una cifra inimitabile nel tratto sensibilissimo del pennello.
La datazione, fra gli anni 1291 e 1300.
Fra Juan C. Blanco Castrillo
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