BELLEZZA DELLA NATURA
di Enzo Fortunato
Caro padre Fortunato,
di tanto in tanto mi capita di vederla
in tv, la sua presenza trasmette pace
e serenità. Le scrivo perché un po’ di
tempo fa ho ascoltato una sua frase
che diceva pressoché così: raccogliere
notizie per portarle alla gente. L’aver
ascoltato questa frase ha fatto scattare
in me il desiderio di scriverle per
raccontare una mia esperienza. Sono
una pittrice, lo sono diventata mentre
attraversavo una crisi esistenziale. Trovavo
un po’ di pace solo a contatto con
la natura e fu proprio vivendo la sua vicinanza
che mi accorgevo di sentirmi
trasportata lentamente da sensazioni
che mai prima di allora avevo provato,
compresi quanto noi la trascuriamo.
Decisi di fare qualcosa, volevo portare
la natura fra la gente. Questo cammino
di ricerca pittorica, durato vent’anni, è
stata un’esperienza straordinaria. Per
capire se quello che facevo avesse un
valore artistico cominciai a partecipare
a mostre collettive in Italia e all’estero
classificandomi quasi sempre tra i primi
posti. Il messaggio nato da questa
esperienza è: La Bellezza della Natura:
“Capirla per Amarla, Amarla per proteggerla”.
Ho sentito nel profondo del cuore
l’emozione di ringraziare il Signore.
Rosa (BA)
Cara Rosa,
ti ringrazio per l’incoraggiamento e
per l’opportunità che mi dai di parlare
di un tema a noi francescani molto
caro: la natura. Dal 2003 organizziamo
un convengo dedicato alla salvaguardia
del creato e qui vorrei riproporre
l’intervento introduttivo del padre Custode:
“Solo chi vive autenticamente,
ascoltando il desiderio profondo di
felicità che porta nel cuore, può assecondare
il dinamismo che lo spinge a prestare attenzione a ciò che lo circonda.
Ed è l’amore ad innescare e sostenere
questo dinamismo, permettendoci
di costruire un mondo dove
lo sviluppo si coniughi con un utilizzo
sostenibile delle risorse e dove nessuno
ritenga di avere maggior diritto a
vivere degli altri. Occorrono però scelte
impegnative orientate alla condivisione
dei beni e all’educazione, che
tutelino i più deboli per evitare che i
più forti diventino i potenti che sfruttano,
che sappiano ridimensionare gli
sprechi perché niente vada indiscriminatamente
distrutto. Come Francesco
d’Assisi, potremo concretamente
imparare, dal rispetto del creato e
dalla condivisione fraterna dei beni, a
dilettarci di ogni creatura, toccandola
e guardandola con quella gioia che
certamente non sorge mai dall’accaparramento
e dalla violenza, ma nemmeno
dal consumo e dalla sazietà”.
Siamo in attesa dell’Enciclica che il
Papa donerà alla Chiesa e all’opinione
pubblica proprio sulla natura e su
come rispettarla, tu intanto continua il
tuo impegno artistico trasmettendo lo
splendido messaggio del rispetto del
creato. “ Laudato si’, mi’ Signore, per
sora nostra matre Terra”.
Un caro saluto di pace e bene
Enzo Fortunato
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