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DEPRESSIONE: LA MIA MALATTIA NON SI VEDE

Gentile padre Enzo,

sono una ragazza che soffre da molto tempo di depressione e sto veramente male. Per questo sono sempre triste e disperata perché non posso lavorare. Mi stanco e allora me la prendo con tutto il mondo perché sono sfortunata ad avere questa malattia che non si vede. Non posso parlare con i miei vicini perché, sa com’é, dicono che ho solo grilli per la testa e quasi mi deridono perché sto male. Chissà perché, invece, se avessi una gamba ingessata mi comprenderebbero molto di più. Sono triste e sola, vivo con mio fratello, anche lui non è sposato. È molto bravo e mi vuole bene. Ho anche una sorella più giovane. Al telefono mi ha detto che lei si considera figlia unica e non vuole che vada a trovarla mai più e tutto questo per motivi di denaro, dopo che mio padre ha fatto testamento. Lei se la prende con noi ma mio padre, che non c'è più, ha fatto le cose giuste, ma è scontenta perché voleva molto di più. Le chiedo, per cortesia, cosa devo fare e di fare una preghiera per mia sorella. Grazie per avermi ascoltato

Elisabetta




Carissima Elisabetta,

leggendo la tua lettera mi è sovvenuto un adagio che mi diceva mia nonna: “Ogni casa o di pioppo o di noce ha la sua Croce”. Ma anche le parole di Gesù: “Se vuoi venire dietro a me, prendi la tua croce e seguimi”. A indicare che la vita, dalle sue molteplici sfaccettature, non ci risparmia quella della sofferenza. A volte per motivi esterni alla nostra volontà, altre volte perché l’abbiamo determinata noi. Per quanto riguarda la tua malattia il mio consiglio è di confrontarti con un professionista del settore che ti potrà seguire e aiutare. Sono certo che la soluzione è a portata di mano ed è nella forza che possiamo immettere nella vita. Non mettiamo la chiave della nostra felicità nella tasca di altri. Non diamo la possibilità agli altri di determinare la nostra infelicità. Per quanto riguarda il rapporto con tua sorella, come mi hai chiesto, farò una preghiera per voi. Cerca di essere sempre strumento di pace. È un atteggiamento che, nei brevi periodi può non rendere, ma nei lunghi cammini farà emergere la bellezza dei tuoi gesti e la loro importanza. La nostra ostinazione nel bene può solo intenerire Dio, che sempre veglia su di noi.

Un caro saluto di pace e bene



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