IL SIGNORE MI HA MOSTRATO MISERICORDIA
di Redazione online
Caro Padre Enzo,
mi chiamo Savina e a Natale sono stata male, ma il Signore mi ha mostrato misericordia e ora sto di nuovo bene. Nel lontano 1985 ho fatto professione della regola dell'OFS. Negli ultimi tempi, dopo due anni e mezzo di preparazione gioiosa ero in crisi. Ma il Signore, tramite un frate confessore, mi ha invitato alla Vigilia a una nuova professione. Da allora ringrazio con tutta me stessa il Signore che, grazie a quel padre gentile, mi ha dato la spinta a riprendermi. Poco dopo però mi ha messo nuovamente alla prova, ma non mi sono più sentita sola, avevo una fraternità che mi era vicina. Ora ringrazio a braccia aperte il Signore e il nostro padre Francesco che mi è sempre di stimolo nel ricordare le virtù francescane e la "Perfetta Letizia", ad accettare le situazioni di sofferenza causate anche da chi mi è vicino, in fraternità. Ho sempre la rivista accanto a me durante il mese che mi fa sentire vicina a voi e ai fratelli lontani. Spero che il Signore mi permetta di venire ad Assisi durante questo anno e di poterla incontrare. Fraternamente.
Sorriso di Dio
Sui Rami
teneri germogli
annuncio di primavera
Piccoli petali
si aprono
alla tiepida carezza e
Luce, gioia, amore, e il
tenero fiore, dai riflessi
del sole: Emma.
Savina (MI)
Carissima Savina,
questo anno Papa Francesco ha voluto indire l'anno della Misericordia. Ed è di questo che sembra parlare la tua lettera. Questo termine proviene dal latino misericors: misereor [ho pietà] e cor-cordis [cuore]. La misericordia è un vero e proprio incontro tra le nostre miserie e la bontà di Dio, tra la nostra pochezza e la carità del Singore. "E' la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. E' la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato." ci dice papa Francesco.
Non possiamo dimenticare le parole che Francesco scelse nel suo Testamento per descrivere gli inizi, ormai lontani, della sua conversione, quel “fare misericordia” che vive nell’incontro con il lebbroso e che gli dona un’esistenza nuova. “Il Signore stesso mi condusse tra i lebbrosi e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di anima e di corpo.” Tutta la sua vita è tracciata sotto il segno della misericordia del Padre che lo accompagna, lo incoraggia e lo fa vivere del dono e nel dono. In questo volto del Padre “ricco di misericordia”. Con queste parole ti lascio, convinto che il Serafico Padre ti darà modo di tornare sulla sua tomba a pregare.
Un caro saluto di pace e bene
Redazione online
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