NON TROVO LAVORO, HO FATTO DUE RAPINE IN BANCA
Caro padre Enzo,
mi chiamo Marco fino a circa 18 mesi fa risiedevo in provincia di Cremona. Ora sono detenuto in carcere per rapina e furto, ho perso il lavoro e ho 5 figli che adoro. Sono sposato. Mia moglie ha cominciato ad inveirmi contro facendomi cadere in una brutta depressione. Caro padre, nel 2012 ho fatto due rapine in banca preso dalla disperazione, sono subito stato catturato dai carabinieri di Caravaggio e condotto in carcere a Bergamo. Dopo tre giorni sono stato scarcerato con obbligo di dimora fino a luglio 2012. C'e stato il processo, ho avuto la pena sospesa per due anni, non riuscendo a trovare lavoro anche perché oltre alla crisi ci si è messa anche la salute. Ho un tumore all'orecchio con conseguente forte labirintite. In carcere sono stato operato. Ho il Parkinson essenziale e altri problemi. Le posso garantire, padre, che non ho fatto del male a nessuno. Rubavo il ferro vecchio nei cassoni delle ditte. Uscivo di casa di notte rubavo ferro, alluminio e acciaio e lo caricavo sul mio ducato. La mattina lo vendevo e mi portavo a casa 80-90 euro al giorno finché mi hanno beccato per tre volte e mi hanno dato tre anni e un mese.
Oggi mi mancano circa 14 mesi grazie alla buona condotta. Mia moglie mi costringeva ad andare a rubare altrimenti mi sbatteva fuori di casa. Mi è venuta a trovare in carcere in 18 mesi solo 3 volte e l'ultima volta che ho visto i miei figli è stato 9 mesi fa. Due di questi hanno problemi di neuropsichiatria. Sono senza futuro, ma c'è il nostro beneamato Gesù, la nostra Madonnina e c'è la luce di Dio che mi dà un certo conforto. Però, caro padre, appena uscirò di qua sarò in mezzo a una strada. Ho bisogno di un aiuto economico per andare avanti. Mia moglie mi ha tradito varie volte e per amore l'ho sempre perdonata, cosa che non ha mai fatto lei. Non l'ho mai trattata male e non l'ho mai picchiata.
Se potete aiutarmi voi e le anime pie dei vostri lettori, sia economicamente che in via epistolare. Vi scongiuro aiutatemi. Attendo una vostra risposta. Distinti saluti a lei, padre Enzo, ai suoi collaboratori e lettori. Scusatemi per la scrittura ma mi tremano le mani. Marco (Cr)
L'inizio e la fine della vita di San Francesco sono stati segnati dal carcere. La prima volta, durante la guerra. Francesco viene imprigionato ed è lì che egli si pone le prime domande su se stesso. Qui si avvicina a Dio e alla sua parola. A proposito le fonti raccontano: "Francesco fu fatto prigioniero assieme a molti altri e, incatenato, fu gettato con loro nello squallore del carcere. Ma, mentre i compagni muoiono dalla tristezza e maledicono la loro prigionia, Francesco esulta nel Signore, disprezza e irride le catene. Afflitti come sono, lo rimproverano di essere pieno di gioia anche nel carcere, e lo giudicano svanito e pazzo." Mentre, uno dei suoi miracoli più famosi è quello della scarcerazione di Pietro di Alife, liberato per intercessione dal Santo. Le fonti raccontano che s'avvicinava la festa di san Francesco, e l’eretico, che era a lui devoto, lo invocò. Allora, “siccome [Pietro di Alife] era tornato alla fede sincera, rinnegando ogni errore e ogni prava eresia, e si era affidato con tutto il cuore di Francesco, campione della fede di Cristo, meritò di essere esaudito dal Signore per intercessione del Santo”. Così, la sera prima della festa di Francesco “sull’imbrunire il beato Francesco pietosamente scese nel carcere e, chiamando Pietro per nome, gli comandò di alzarsi in fretta”. Vide così i ceppi cadere infranti dai suoi piedi e le porte del carcere aprirsi per miracolo.
Caro Marco, ora una nuova vita ti aspetta e c'è un verbo che ti consegno: ricominciare. Credo sia uno dei termini più belli della nostra lingua. Alla luce di questo aspetto ti riporto un'analogia di sant'Agostino che paragona la relazione con Dio a una fune che ogni tanto si spezza. Questa corda, ad ogni rottura viene riannodata, e per paradosso, ad ogni nuovo nodo la distanza con Dio si accorcia. Così per i nostri errori e peccati ogni volta che ricominciamo, scopriamo una nuovo aspetto dell'amore di Dio..
Un caro saluto di pace e bene
Commenti dei lettori
NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO
Lascia tu il primo commento
Lascia il tuo commento
la cripta
di San Francesco
Rivista
San Francesco