Signore ti sei ricordato di me
di Enzo Fortunato
Carissimo p. Enzo,
eccomi a congedarmi anche dalla Rivista San Francesco, come ho già fatto per altre: “Popoli”, “Luci sull'Est”, “Frate Indovino”. Ora mi congedo anche da “San Francesco Patrono d'Italia” che ho avuto sempre nel cuore. Il mio viaggio di nozze ad Assisi è stato fantastico, siamo stati ospitati dalle suore del Vescovado. Ogni anno, durante le vacanze, facevamo la nostra capatina ad Assisi, trascorrendo così giornate “paradisiache”. Nella mia famiglia S. Francesco è stato sempre ricordato, amato e pregato. Mio padre scrisse anche una commedia sul Santo. Ora, purtroppo devo disdire l'abbonamento, anche per non lasciare troppe incombenze ai miei fratelli. Ho 96 anni e da pochi mesi ho subito un intervento per calcoli; ne sono uscita molto debole. Però ho sempre ringraziato il Signore per l vita che mi ha donato.
Mi ha concesso di insegnare per 35 anni senza un giorno di assenza. Quando è arrivata la malattia, ho pensato: “Signore, ti sei ricordato di me!”. Ho potuto offrire finalmente al Signore le mie sofferenze. Ben poca cosa in confronto al suo grande patire. Mi ha aiutato molto moltissimo anche perch solo la vista di un medico mi spaventava. Invece, tutti i dottori che mi hanno curato sono stati molto comprensivi, aiutandomi e dandomi parole di conforto. Mi sto riprendendo a fatica. Ecco le ragioni del mio congedo. La ringrazio tanto per avermi ricordato durante tutti questi anni. Sono sola, il mio caro marito Enrico mi ha lasciato, ma io lo penso in Paradiso, era davvero un angelo. Ho apprezzato molto la Rivista San Francesco, ricca di notizie, considerazioni, interviste che mi hanno indotto a meditare. Grazie! Ora vi mando il mio riconoscente, affettuoso saluto. Auguro a tutta la vostra comunità tanta pace nel cuore. Prego di ricordarmi
Margherita Favero
Carissima Margherita,
insieme alla nostra redazione voglio brindare per i tuoi 96 anni; non sai quanta commozione la tua lettera ha suscitato nella nostra comunità, nella nostra redazione e dentro di me. La tua storia sintetizzata nella lettera che ci hai inviato: devota di San Francesco, il tuo viaggio di nozze, il tuo insegnamento, la malattia. E ora l'attesa del tuo incontro con il Signore della vita. Ma penso soprattutto alla tua testimonianza cristiana, vissuta intensamente che è stata sicuramente capace di edificare il cuore di tanta gente che ti ha incontrata. Cara Margherita, permettici però di contraddirti, non ti invieremo una rivista, ma ogni mese un foglio per dirti che sei presente nelle nostre preghiere e che ti ricordiamo con affetto. Vuole essere questo l'impegno della nostra redazione e ti vorrei chiedere di farci una promessa Quando arriverà il giorno in cui il Signore busserà alla tua vita per chiamarti a s, speriamo ancora lontano, ti saremmo grati se Gli dicessi: “PROTEGGI, la famiglia francescana di Assisi, quella della Rivista di San Francesco. E me.” Un grande pace e bene sorella Margherita. Se all'inizio ti ho detto che brindavano con te, ora per te, preghiamo.
Un caro saluto fraterno.
Enzo Fortunato
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