Tra queste mura
di Redazione online
Cari fratelli,
auguro di cuore a tutti che la grazia di Dio discenda su di voi; sono un ragazzo di
Napoli, ho 29 anni e sono sposato con una brava ragazza della mia stessa età. Abbiamo
un bambino di 3 anni che si chiama Salvatore ed è la cosa più bella che ho nel
mio cuore. Il motivo per cui vi scrivo è che il Signore mi guidi per trovare una vita
migliore; fi no ad ora ho combinato un sacco di guai e per questo mi ritrovo chiuso
tra queste mura da circa tre anni, sono detenuto nel carcere di Poggioreale, in una
stanza con 7 persone, tutti disabili ma con diverse patologie; il motivo per cui mi
trovo con loro è che faccio da piantone, questo “lavoro” mi aiuta molto e infatti mi
pagano. Il termine della pena è il 2014. Caro fratello, io confi do a te il mio dolore e
anche se la distanza che ci separa è troppa io leggo sempre la Rivista e spero di ricevere
una preghiera per tutti gli sbagli che ho commesso. Cerco di trovare nel Signore
la retta via. Fratello, la mia infanzia è stata carica di problemi e diffi coltà e solo oggi
posso comprendere quanto sia diffi cile crescere un bambino fuori da tante ingiustizie
e con la speranza di dargli una vita migliore della mia. Sto cercando qualcuno che
mi aiuti, io sono bravo in cucina, e sono anche disposto a trasferirmi da questa città.
Continuo a pregare Dio, solo Lui è onnipotente e può farmi superare questo brutto
periodo. Mi auguro di ricevere tue notizie. Con la speranza di conoscerci meglio, ti
lascio, che il Signore ti benedica sempre.
Luigi Improta da Napoli
Carissimo Luigi,
la tua lettera è ricca di speranza e sono certo che il Signore ti guiderà nel non facile cammino del
“ricominciare”. Constato che anche nelle 4 mura, come tu le chiami, hai trovato i motivi per andare
avanti: il piccolo lavoro e lo stare accanto alle persone in diffi coltà. Non puoi immaginare
la gioia che ci doni nel sapere che tra quelle 4 mura la nostra rivista ti dona compagnia, sollievo
e permette di concimare con Francesco il terreno dei propri problemi e diffi coltà. Ho pubblicato
volentieri la tua lettera perch sono certo che in tanti che ci leggono possono accogliere la tua disponibilità
a trasferirti e la tua bravura in cucina. Ed è vero, in questi momenti solo un Dio che
è padre di ciascuno di noi, ci da la forza di superare le diffi coltà. La riscoperta della paternità di
Dio nella propria vita è stato il segreto di Francesco d'Assisi, gli ha permesso, infatti, di chiamare
fratello o sorella tutto e tutti. Pur avendo rispetto per i propri genitori Francesco non si lascia
imprigionare dai loro sogni ma abbraccia il sogno di Dio, ed è quello che ti auguro di realizzare
in te, il sogno che Dio ha pensato per te.
Redazione online
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