VOGLIO CHIUDERE CON LA VECCHIA VITA BURRASCOSA
di Enzo Fortunato
Carissimi padri francescani,
chi vi scrive è un detenuto del carcere di Poggioreale, mi chiamo
Pasquale e ho 29 anni. Non sto vivendo un buon periodo, a
volte vorrei essere anche io un frate per farmi avvolgere dall’amore e
dalla serenità che solo lo Spirito Santo ci sa donare. Vivo nell’angoscia
di questo carcere, quello che mi fa più rabbia è che fuori la mia convivente,
i miei figli e mia madre vivono giorno dopo giorno tantissime
difficoltà. Vi chiedo di porre tutti noi sotto la protezione di san Francesco,
voglio chiudere con la mia vecchia vita burrascosa. Vi abbraccio
con tanta stima,
Pasquale (NA)
Carissimo Pasquale,
dalle tue parole traspare sì l’angoscia di una persona scoraggiata, ma
anche quella serenità che tu tanto desideri e che lo Spirito Santo è
in grado di donare ai nostri cuori. Sai, san Francesco ci ricorda che lo
spirito del Signore ricerca l’umiltà, la pazienza, la pura e semplice e
vera pace dello spirito. Mi sovviene l’affermazione di un convertito al
cristianesimo, il filosofo Ebner, che dice: “qui giace il resto mortale di
una vita umana nella cui grande oscurità è brillata la luce della vita e
in questa luce ha compreso che Dio è l’Amore”. Il Signore, come afferma
il Salmo, si è chinato su di te, ha risanato il cuore affranto e ora
sta fasciando le tue ferite per farti correre sulla nuova strada abitata
dall’Amore. Sia proprio la luce del Signore a illuminare il tuo cammino.
Affido i tuoi cari e te all’intercessione paterna di Francesco d’Assisi.
Un caro saluto di pace e bene
Enzo Fortunato
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