San Carlo da Sezze: il francescano con la stigma sul cuore
E' un caso quasi unico nella storia
di Gelsomino Del Guercio
E' uno dei primi santi francescani omaggiati e ricordati all'inizio dell'anno, precisamente il 6 gennaio, giorno dell'Epifania e della sua morte.
E' San Carlo da Sezze, nato nella cittadina in provincia di Latina nel 1613. Giancarlo Marchionne entrò nell’ordine dei Frati minori, emettendo la professione religiosa nel 1636 con il nome di fra Carlo, poco dopo aver emesso voto di castità .
Girò diversi conventi, soprattutto nel Lazio, lavorando come cuoco, portinaio, questuante e sacrestano. Il Santo chiese e ottenne di entrare nella provincia romana dei Frati minori riformati e nel 1637 emise la professione religiosa, assumendo il nome religioso di frate Carlo da Sezze.
GLI STUDI ELEMENTARI
San Carlo si distinse per una dote: pur avendo a malapena concluso gli studi elementari, ebbe il dono della scienza e questo gli permise di scrivere numerosi testi che vanno dall’autobiografia alla teologia mistica: il Pontefice Alessandro VII lo scelse come consigliere.
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IL MIRACOLO
Uno dei miracoli fondamentali per il suo processo di Beatificazione avvenne nell’ottobre del 1648. In quell’occasione, San Carlo, ascoltando la Messa, al momento dell’elevazione, rimase ferito al cuore da un raggio proveniente dal Pane eucaristico appena consacrato: fu una stigma che ebbe con sé per tutta la vita.
LA COMMISSIONE MEDICA
Carlo da Sezze morì a Roma il 6 gennaio 1670 e divenne Beato nel 1882, durante il Pontificato di Leone XIII. Fu Papa Giovanni XXIII a proclamarlo Santo il 12 aprile del 1959. Il suo corpo riposa nella chiesa di San Francesco a Ripa, nel quartiere Trastevere a Roma.
Dopo la morte, la singolare stigma sul petto, fu riconosciuta di origine soprannaturale da un'apposita commissione medica e fu addotto come uno dei due miracoli richiesti per la beatificazione.
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Gelsomino Del Guercio
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