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La favola di Luzzati sul viaggio dei Magi

Il famoso disegnatore-scenografo alle prese con i re d’Oriente

di Antonio Tarallo
Credit Foto - Pinterest

Era il gennaio del 2007 quando il noto scenografo e illustratore Emanuele Luzzati ci lasciava. Ha fatto della sua vita un sogno dipinto, un affresco sempre nuovo, originale. La poliedricità dell’Artista Luzzati sarebbe davvero difficile descriverla, se non avendo all’incirca un centinaio di pagine di libro. La sua arte è stata (anzi è, perché vive oltre di lui) una perla nel campo dell’illustrazione. Nato a Genova nel 1921, diplomato all’Ecole des Beaux Arts di Losanna, ha collaborato con registi, architetti, artisti e scrittori di fama internazionale. Autore di film di animazione con Giulio Gianini ( storico il suo cartoon “Omaggio a Rossini” del 1964 ) otterrà due nomination all’Oscar.

Fra gli innumerevoli disegni che ci ha lasciato, ce ne sono alcuni - per la precisione, ben 16 tavole pittoriche - che ci narrano una fiaba particolare. È la favola dei Re Magi. Sono state in mostra alla Kasa dei libri, a Milano, fino al 20 dicembre scorso. Per la prima volta il pubblico ha potuto ammirare tali sorprendenti illustrazioni, dove la fantasia, i colori si sono intrecciati con le vite di Gaspare, Melchiorre, e Baldassarre, i famosi Magi dell’Oriente che seguirono la stella, andando a Betlemme, per onorare il Figlio di Dio, Gesù. Fa un certo effetto ammirare tale opera, soprattutto perchè Luzzati era di chiara, affermata (espressa anche in alcune sue illustrazioni) estrazione ebraica. I disegni erano nati nel 2003 dall’amicizia tra l’artista e Roberto Cicala, alla guida della casa editrice Interlinea, per dare vita ad una pubblicazione natalizia, “La stella dei Re magi”, ma da allora erano rimasti chiusi in un cassetto.

In queste tavole, possiamo ammirare i Re Magi alle prese con un faticoso viaggio. I Magi di Luzzati vestono sontuose e sgargianti vesti; la bocca e le braccia spalancate di fronte allo spettacolo della Cometa. I colori che divengono musica, una partitura sublime dove la storia - narrata nel Vangelo di Matteo - diviene fiaba, vera e propria. Questo, in estrema sintesi, lo scenario delle sedici “magiche” - è proprio il caso di dirlo - tavole che il disegnatore genovese ci ha lasciato.

A riguardo, Luzzati scriveva: “Ho rappresentato molte volte i re magi, affascinato dalla loro storia pur non essendo di religione cristiana. Fin da piccolo questi personaggi hanno stimolato la mia fantasia: per la loro provenienza dal lontano Oriente, per il lungo viaggio, per la regalità, per i doni. […] Sono uomini come noi anche se sono re, e si mettono in cammino con grande umiltà, per conoscere ciò che non sanno”. I Re Magi hanno saputo guardare lontano con coraggio e fiducia, hanno affrontato la fatica della ricerca e alla fine hanno raggiunto la loro meta”.

In queste tavole, troviamo lo sguardo incantato di un bambino, di fronte ai fiabeschi personaggi del presepe. E’ Luzzati stesso a confessare la sua fantasia su questi “strani” e affascinanti uomini di Oriente, così ricchi di significato per la religione cattolica, così ricchi di storie misteriose. Scriveva, l’artista: “Fin da piccolo questi personaggi hanno stimolato la mia fantasia: per la loro provenienza dal lontano Oriente, per il lungo viaggio, per la regalità, per i doni. Sono uomini come noi anche se sono re, e si mettono in cammino con grande umiltà, per conoscere ciò che non sanno”.


Antonio Tarallo

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