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Le virtù teologali: la Fede (II° parte)

<i>di Luca Lucchini</i><br><br> <b><i>La Fede: relazione intima con Dio </b></i> <br><br>La fede costituisce la virtù fondamentale che esprime il nostro rapporto con Dio. La relazione intima e profonda che spontaneamente ci unisce a lui e riflette sul mondo circostante la più vera testimonianza del nostro essere cristiani. <br><br>«La fede è la virtù teologale per la quale noi crediamo in Dio e a tutto ciò che egli ci ha rivelato, e che la Chiesa ci propone da credere, perché egli è la stessa verità. Con la fede “l’uomo si abbandona tutto a Dio liberamente”. Per questo il credente cerca di conoscere e di fare la volontà di Dio. “Il giusto vivrà mediante la fede” (<i>Rm</i> 1, 17). La fede viva “opera per mezzo della carità” (</i>Gal</i> 5,6)» (CCC n. 1814). <br><br>Nelle fede ci si apre a Cristo e si accoglie con riconoscenza il suo infinito amore che ci redime e salva. Con la pratica concreta di questa virtù ognuno può giungere alla consapevolezza di essere una fragile creatura, un <i>«vile vermine e abbominevole» </i>come si definiva Francesco d'Assisi (F.F. 1916) ma che il Signore ha pensato e amato da sempre e, incessantemente, ha condotto e </i>«custodito come la pupilla del suo occhio»</i> (<i>Dt</i> 32,10). Anche il Salmista, alcuni secoli prima della venuta di Cristo, nella contemplazione del mistero di Dio illuminato dalla fede, esclamava: <i>«Signore, che cos'è un uomo perché te ne curi? Un figlio d'uomo perché te ne dia pensiero?»</i> (<i>Sal</i> 143, 3). Così come Francesco d'Assisi, nella luce della fede, meditando l'ineffabile mistero di Dio, esclamava: <i>«Chi se' tu, o dolcissimo Iddio mio? Che sono io?» (F.F. 1916). «Tu Signore sei il sommo bene, eterno, dal quale proviene ogni bene e senza il quale non esiste alcun bene» (F.F. 267).</i> <br><br>Ecco, allora, che dalla Scrittura e dalla testimonianza dei santi comprendiamo che la virtù della fede è frutto di un atteggiamento di sincera umiltà che riconosce il limite finito dell’esistenza umana di fronte all’infinito di Dio. <br><br><br>La fede, pertanto, nasce e si esprime attraverso un atteggiamento perseverante e umile del credente che non si stanca di cercare Dio in ogni istante e avvenimento della sua vita. È uno sforzo costante, un impegno confidente e pieno di speranza, dopo averlo incontrato, di configurare in Dio la propria esistenza. Come insegna Gesù: <i>«Chi persevererà sino alla fine sarà salvato»</i> (<i>Mt</i> 10, 22; 24, 13). <br><br>Francesco d'Assisi è un fondamentale metro di paragone di questo amore per Dio che nasce dalla fede e che diviene continua e costante ricerca. Egli esortava: <i>«Tutti amiamo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, con tutta la capacità e la fortezza,</i> con tutta l'intelligenza, <i>con tutte le forze,</i> con tutto lo slancio, tutto l'affetto, tutti i sentimenti più profondi, tutti i desideri e la volontà <i>il Signore Iddio,</i> il quale a tutti noi ha dato la vita e dà tutto il corpo, tutta l'anima e tutta la vita; che ci ha creati, redenti, e ci salverà per sua sola misericordia; Lui che ogni bene fece e fa a noi miserevoli e miseri, putridi e fetidi, ingrati e cattivi» (F.F. 69). <br><br><br><i>L'Anno della fede</i> <br><br>La Chiesa, che vive e fa vivere i fedeli nella fede e della fede in Cristo risorto, propone ed invita attraverso il suo Magistero ad una riflessione, ad un approfondimento e ad una riscoperta sempre più autentica della nostra fede cattolica. <br><br>Il sommo Pontefice Benedetto XVI, al proposito, ha voluto indire per quest'anno un <i>«Anno della fede»,</i> che coincidesse con il cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II da parte del beato Giovanni XXIII e del ventesimo anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa cattolica voluto dal beato Giovanni Paolo II, con «lo scopo di illustrare a tutti i fedeli la forza e la bellezza della fede». Il papa insegna, infatti, che «solo credendo [...] la fede cresce e si rafforza; non c'è altra possibilità per possedere certezza sulla propria vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo, nelle mani di un amore che si sperimenta sempre più grande perché ha la sua origine in Dio» (<i>La Porta della Fede</i> nn. 4 e 7). <br><br>Mai come nelle vie dello Spirito «credere» assume il pieno significato dell’affidamento e dell’abbandono fiducioso verso Colui che riconosco essere il mio creatore e il mio ideale. Nella fede cristiana noi non crediamo in qualcosa ma in Qualcuno capace di dare significato e compimento all'intera esistenza; che dischiude la nostra limitata realtà e, attraverso la conoscenza di Lui, ci rende sua stabile dimora (cf <i>Gv</i> 14,17). <br><br>Questo è quanto ben comprese il Poverello di Assisi che nella fede configurò a Cristo la sua intera esistenza e che per noi può essere una guida sicura in quest'anno nel quale siamo chiamati a riscoprire la nostra fede in Cristo attraverso la Chiesa. <br><br>Egli, a otto secoli di distanza, ancora ci esorta a credere e a vivere secondo il Vangelo, assicurando che: <br>«tutti quelli e quelle che si diporteranno in questo modo, fino a quando faranno tali <br>cose e persevereranno in esse sino alla fine, <i>riposerà</i> su di essi <i>lo Spirito del Signore,</i> <br>ed egli ne farà sua abitazione e <i>dimora.</i> <br>E saranno figli del Padre celeste, di cui fanno le opere, <br>e sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo. <br>Siamo sposi quando l'anima fedele si congiunge a Gesù Cristo per l'azione dello Spirito Santo. E siamo fratelli quando facciamo la volontà del Padre suo, che è in cielo. <br>Siamo madri, quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo attraverso l'amore e <br>la pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, <br>che deve risplendere in esempio per gli altri» <br> (F.F. 200). <br><br><br><b><i>Luca Lucchini <br> segue...</i> <br><br><br>Per maggiori approfondimenti sull'argomento vi segnaliamo la trasmissione di <i>Luca Lucchini </i>dal titolo <i>«In Cristo e nella Chiesa: la vita del cristiano»</i> in onda il quarto lunedì di ogni mese alle ore 21 sulle frequenze radiofoniche FM di RADIO MATER oppure in diretta alla stessa ora sul sito: www.radiomater.org </b>

Commenti dei lettori

18-01-2013 09:47:29
VLADIMIRO
Io credo caro Luca, di essere un privilegiato del Signore dal momento che mi ha fatto nascere cristiano, cattolico e mi ha pure dato per grazia Sua, tutti gli strumenti per AMARLO, ADORARLO, e vivere come Lui merita. Il dono più grande che Egli mi ha dato è appunto la fede. Ricordo però le parole di San Paolo.....mostrami la tua fede con le opere e io con le opere ti mostrerò la mia fede. Quanto cammino devo fare per arrivare a ciò. Cosciente quindi della mia piccolezza, mi affido a Lui perchè dalla piccolissima fede mia possano nascere i frutti per una nuova vita di Amore e di grazia verso Gesù e i fratelli. Vladimiro SI (Brescia)

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