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Alma Manera, la voce di Maria nel musical “Maria di Nazareth, una storia che continua”

Intervista ad Alma Manera, la cantante che ha interpretato il ruolo della Madonna

di Antonio Tarallo
Credit Foto - Martina Luise

Semplicità, bellezza, profondità e, soprattutto, verità. Trovare tutti questi elementi in un'unica persona non è semplice, al mondo d’oggi. E, diciamolo pure, è ancor più difficile nel mondo dello spettacolo. Stiamo parlando di Alma Manera, attrice e cantante poliedrica del panorama dello spettacolo italiano, impegnata molte volte nel sociale con il suo progetto “Con il sole sul viso”, e tante altri progetti che vedono al centro la tutela dell’infanzia. "Lottatrice" estrema per i diritti degli operatori dello spettacolo, portatori di bellezza.   A testimonianza di ciò, il suo impegno per la proposta di legge al Parlamento di un “Fondo lavoratori del settore artistico-culturale e della comunicazione”, a firma del Senatore Maurizio Gasparri.



Per “chiudere” il nostro percorso mariano, che ci ha accompagnato in questo mese, proponiamo ai nostri lettori un’intervista ad Alma Manera, la cantante che ha interpretato il ruolo della Madonna, nel musical “Maria di Nazareth, una storia che continua” (2008), scritta e diretta da Maria Pia Liotta, con musiche di Stelvio Cipriani.  La supervisione religiosa era di padre Stefano De Fiores, esperto di mariologia, e di don Antonio Tarzia delle Edizioni Paoline.



Troviamo Alma Manera, con il suo sorriso smagliante e la sua trascinante vivacità. E nel prendere in braccio la figlia Regina, si comprende bene – dal suo sguardo di tenerezza – come facilmente abbia potuto interpretare il ruolo della Madonna. E’ impegnata in questi giorni nell’uscita del suo singolo “Chi sono io per giudicare”, occasione per l’artista di sperimentare un nuovo linguaggio musicale nel suo percorso artistico, il twist.  E, sempre in questi giorni, è occupata dalle prove per la ripresa dello spettacolo “Omnia Munda Mundis” che sarà rappresentato nel Santuario del Divino Amore, a Roma, per la kermesse “La notte dei Santuari”, il prossimo primo giugno.  



E non possiamo non iniziare il nostro colloquio con Alma, se non con il suo rapporto con Assisi, visto che abbiamo di fronte un’“Ambasciatrice di pace nel sentiero francescano”, titolo conferitole qualche anno fa, nella città del Santo serafico.



Alma Manera, il suo rapporto con Assisi.

Sono venuta sempre con grande emozione ad Assisi. I miei amici, mi chiamano “francescana”!  Amo la condivisione e credo che la vita sia un talento da spendere con generosità, e l’esempio francescano sulle orme di Gesù, è un esempio da emulare. San Francesco è un grande, immenso santo che la Chiesa ci ha donato.  Più volte ho avuto il piacere, l’onore di cantare in eventi ad Assisi, e ora non vedo l’ora di ritornare perché vorrei tanto portare la mia bambina, Regina, e farle respirare lo spirito immutabile francescano.



E il suo rapporto con la fede cristiana…

L’esperienza di fede nasce da bambina. Da sempre sensibile, una bambina attenta che si guardava attorno.  Una bambina che cercava qualcosa al di là del semplice gioco da bambina – che comunque non è mancato – ma che amava cercare qualcosa più in là. Una fede trasmessa da mia nonna – soprattutto accompagnata dalla devozione mariana – nella semplicità e nell’amore verso il prossimo.



Come nasce l’idea di un musical su Maria?

Nasce da un sogno. L’idea era quella di produrre un musical. Inizialmente si era pensato ad un’altra Maria  – diciamo così – Mary Poppins, perchè si voleva fare un omaggio alle donne. Mary Poppins incarnava, per noi della produzione, tanti valori belli, ma all’epoca i diritti erano bloccati per l’Europa. Una sera mia madre mi chiama, e mi dice: “Sai, Alma mi è venuta in sogno Maria. Facciamo qualcosa su Maria. Scriviamo qualcosa su Maria”. E da lì è iniziata la stesura dell’opera, grazie anche alla supervisione di padre Stefano De Fiores, esperto di mariologia, e di don Antonio Tarzia, delle Edizioni Paoline.



Come hai vissuto un’esperienza così particolare come quella di interpretare la Madonna…

Con sincerità, ho vissuto il tutto con grande naturalezza. Forse, accompagnata dalla protezione di padre Stefano De Fiores che mi ha incoraggiata per tutto il “tragitto” delle prove. E’ stato per me fondamentale in quella esperienza, vista la sua grande erudizione (in tutto), ma allo stesso tempo leggerezza. E, poi, per me è stato davvero bello poter dare – grazie alla drammaturgia di Maria Pia Liotta – una versione di Maria, molto più quotidiana. Poter interpretare i diversi caratteri di Maria (da quella spirituale a quella più terrena) è stato per me affascinante, come attrice. Per esempio, cantare – soprattutto come donna – la Maria innamorata di Giuseppe nel suo canto “Il cuore turba e mi prende, si raffredda e poi si riaccende…io canto questo amore voluto dal Signore” è stata un’emozione indescrivibile. Sarebbe bello riviverla, quella emozione. Infatti, ci stiamo impegnando nel poter realizzare un film musicale, nella speranza di poterlo vedere in Italia presto…e chissà se non proprio ad Assisi…



Antonio Tarallo

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