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Cavani: La preghiera di Bergoglio ha colpito i non credenti

L'Europa ascolti il pontefice: non può perdere di vista solidarietà e coesione

Oltre otto milioni di spettatori: anche in termini di ascolti, la preghiera di Papa Francesco in Piazza San Pietro deserta, trasmessa in diretta su Rai1, ha rappresentato un evento memorabile. Tra gli italiani incollati al teleschermo c' era la regista Liliana Cavani, 87 anni: intellettuale laica, ha tuttavia dedicato ben tre film (nel 1966, nel 1989, nel 2014) a San Francesco di Assisi e continua ad indagare i temi della spiritualità.

Si aspettava che tanta gente seguisse la preghiera del Papa?

«Non sono rimasta sorpresa perché si è trattato un evento carico di intensità e significati profondi. Io stessa, che avevo deciso di guardare solo una parte della cerimonia, sono rimasta davanti al video fino alla fine».

Cosa l' ha colpita, in particolare?

«L' essenzialità del rito espressa dai gesti del Papa, dalle sue parole, dagli oggetti presenti sulla scena. E lo dico anche da cineasta...Quella preghiera è risultata così intensa da spingere il cervello delle persone, anche non credenti, a concentrarsi su quanto stava avvenendo».

Che immagine è emersa, secondo lei, di Papa Francesco?
«Bergoglio ha ribadito l' elemento fondante della sua missione pastorale: la fraternitas che ci rende tutti uguali. E, dopo aver camminato stanco e zoppicante in una via del Corso deserta, è apparso ancora più umano».

Le immagini della preghiera in Piazza San Pietro, rimbalzate nel mondo intero, restituiscono a Roma la centralità storica?
«Senza alcun dubbio, è una delle prime cose che mi è venuta in mente guardando la bellezza sconfinata della città. Ho ripensato ai tesori che nasconde, ai mille artisti che nei secoli l' hanno scelta per esprimere la loro creatività e la loro intelligenza. E a quanta storia dell' Europa è racchiusa dentro Roma»...

Il Papa ha detto che nessuno si salva da solo: chi dovrebbe ascoltare le sue parole?
«L' Europa, innanzitutto. È come una grande famiglia, composta di culture diverse, e in questo momento terribile non può perdere di vista la solidarietà e la coesione. Ciascuno Stato, separato dagli altri, non conta nulla. Insieme siamo invece tutti più forti».

Crede che la preghiera del Papa abbia lanciato un messaggio di speranza al mondo sconvolto dal coronavirus?
«Sì, e molto forte. Io l' ho percepito nel Cristo sofferente, un altro protagonista della cerimonia: è come se avesse detto al mondo sto morendo al posto vostro, non preoccupatevi, non vi abbandono»... (Intervista a Liliana Cavani su Il Gazzettino)



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